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Scenari di repowering di impianti eolici a scala nazionale

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Scenari di repowering di impianti eolici a scala nazionale

Il repowering di impianti eolici potrebbe rappresentare un’opportunità per realizzare nuova capacità eolica. Si è pertanto quantificata la capacità eolica datata che potrebbe essere oggetto di interventi di repowering e si è stimato il maggior apporto in termini di produzione energetica che tali interventi potrebbero consentire di realizzare a scala nazionale. Si è effettuato un focus su tre impianti vetusti attivi nella regione Puglia e si sono condotte valutazioni per appurare o meno la valenza, sotto il profilo economico, di tali interventi.

La strategia europea per la riduzione delle emissioni, per l’aumento dell’efficienza energetica e per la riduzione dei consumi per il 2020, ha affidato all’Italia il raggiungimento del target del 17% di energia prodotta da Fonti di Energia Rinnovabili (FER) calcolata sui consumi lordi, suddivisi tra energia elettrica, trasporti e riscaldamento.
Per il raggiungimento del suddetto obiettivo, l’Italia ha elaborato e trasmesso nel 2010 alla Commissione Europea (CE) il proprio Piano di Azione Nazionale (PAN), redatto in accordo alle linee guida precedentemente definite dalla CE. Il PAN, per quanto riguarda il settore eolico, pone come obiettivo la realizzazione al 2020 di 12000 MW di capacità eolica onland e 680 offshore.
La concomitanza della crisi economica e la variazione del sistema di incentivazione per le FER intervenuta a partire dal 2013, ha però contribuito ad un significativo calo delle installazioni. Rispetto al record degli oltre 1200 MW del 2012, il biennio 2013-2014 ha fatto registrare un incremento di capacità eolica dell’ordine di 550 MW.
Per poter raggiungere gli obiettivi europei, il repowering degli impianti eolici vetusti, intervento che prevede la sostituzione di modelli di aerogeneratori datati con modelli più nuovi e performanti, potrebbe rappresentare una valida opportunità per ottenere un aumento della produzione energetica da fonte eolica. Con il repowering infatti si potrebbero sfruttare meglio, sia dal punto di vista energetico che ambientale, i siti più produttivi presenti sul territorio nazionale che risultano fra quelli in cui è avvenuto l’insediamento dei primi impianti eolici.
In questo lavoro sono state condotte valutazioni della capacità eolica vetusta presente sul territorio nazionale, individuando tutti gli impianti che arriveranno a “fine vita utile”, o “quasi”, entro il 2020. Per i suddetti impianti sono state effettuate stime energetiche inerenti a tre diverse ipotesi di possibili futuri scenari di repowering mediante un approccio metodologico basato sull’utilizzo delle mappe di producibilità integrate nell’Atlante Eolico.
Successivamente, con riferimento a tre casi di studio localizzati nella Regione Puglia, due dei quali supportati da dati di funzionamento reali, sono stati condotti approfondimenti atti a stabilire la fattibilità tecnica di interventi di repowering coerenti con le ipotesi considerate a livello nazionale. Oltre all’aspetto tecnico, l’approfondimento per i casi di studio ha riguardato anche valutazioni di carattere economico; ciò con l’intento di accertare la redditività di investimenti finalizzati a tale tipologia di interventi in assenza di forme di incentivazione, nonché per stimare l’ordine di grandezza di eventuali incentivi che andrebbero previsti qualora si decidesse di incrementare la capacità eolica presente sul territorio nazionale anche attraverso il ricorso al repowering di impianti prossimi all’esaurimento della vita utile.

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