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Sensori per scomparti MT: sperimentazione del sistema diagnostico mediante prove di lunga durata, con introduzione di modifiche per misure in continuo e in assenza di operatore

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Sensori per scomparti MT: sperimentazione del sistema diagnostico mediante prove di lunga durata, con introduzione di modifiche per misure in continuo e in assenza di operatore

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 01:36 pm

Nel nuovo scenario di gestione del sistema di distribuzione, la sensoristica può svolgere un importante ruolo di supporto per lo sviluppo di una rete attiva MT, monitorando e fornendo alla rete informazioni tempestive e affidabili sullo stato dei suoi componenti. In questo contesto RSE ha progettato e realizzato un prototipo diagnostico di tipo ottico per rilevare la presenza di prescarica in aria all’interno di scomparti di manovra di Media Tensione (MT). La particolarità innovativa della ricerca è stata quella di adottare una metodologia di misura basata sulla combinazione di tre diversi tipi di sensori a fibra ottica, ciascuno in grado di rivelare con elevata sensibilità uno degli eventi associati ai fenomeni di prescarica e cioè la generazione di onde acustiche, di onde luminose e di ozono; il vantaggio di questo tipo di approccio rispetto ai sistemi dedicati disponibili in commercio è quello di aumentare l’affidabilità della diagnosi avvalendosi di più tecnologie a basso costo. Questa metodologia è stata implementata su di un prototipo che può essere installato in uno scomparto di prova per l’esecuzione di campagne di misura di breve durata a fini dimostrativi e di validazione. Sulla base dei risultati fino ad oggi ottenuti si può affermare che l’analisi simultanea e combinata dei valori di ampiezza dei tre segnali (ottico/livello di pressione sonora (SPL_dB)/ variazione percentuale dell’intensità della banda assorbita dall’ozono) é un valido parametro diagnostico per segnalare attività di prescarica sul componente elettrico. Al fine di ampliare la base di dati e di estendere la sperimentazione su lungo periodo è necessario passare ad una prima versione ‘ingegnerizzata’ del prototipo. In questo rapporto si descrivono le principali modifiche apportate al prototipo per la successiva esecuzione delle prove di lunga durata. In particolare è stato acquistato un sistema operante in “real time” e modulare (C_RIO) al posto dell’unità di acquisizione dei segnali ottici e acustici utilizzata per il dimostratore. E’ stata progettata una nuova unità di controllo per il sensore di ozono con le modifiche necessarie per interfacciarlo direttamente con il sistema real-time. La soluzione originale proposta si basa sull’utilizzo di un rivelatore multicanale e di nuove sorgenti UV (LED) potenzialmente a basso costo; impiegate di recente in ambito scientifico internazionale per lo sviluppo di sensori di agenti chimici. La nuova unità è stata assemblata e è in corso la verifica di funzionalità del sistema. Infine è stata valutata la possibilità di rendere il sistema multisensore in grado di auto sincronizzarsi con la tensione di rete; da uno studio svolto in collaborazione con un esperto del settore sono emerse due possibili soluzioni per lo sviluppo di un sensore di sincronismo di tipo innovativo basato sull’impiego congiunto di tecnologia ottica/fibra ottica e di nuovi materiali polimerici o ceramici con elevata sensibilità al campo elettrico. In futuro si prevede di completare la realizzazione del sistema di controllo e gestione remota del prototipo per consentirne l’operatività continua. S’intende inoltre proseguire l’attività di sviluppo di sensore ottico per la generazione del sincronismo per il sistema diagnostico

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