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Sismicità e campi geotermici

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Sismicità e campi geotermici

Si descrivono i risultati sullo studio della tragica fenomenologia sismicità del maggio 2012 in Emilia- Romagna e sulle sue possibili cause legate allo sfruttamento di giacimenti di idrocarburi e di campi geotermici prossimi all’area colpita. Gli studi hanno evidenziato che le attività di sfruttamento del campo geotermico di Casaglia e del giacimento idrocarburi di Cavone, quest’ultimo come maggior indiziato, non hanno avuto un ruolo nell’innescare la sequenza sismica del maggio 2012.

Nei due precedenti anni di ricerca è stato eseguito un accurato inquadramento della sismicità associata ai campi geotermici, che ha riguardato sia gli aspetti legati alla sismicità naturale sia quelli relativi alla sismicità indotta. Lo studio è partito dall’analisi delle fenomenologie sismiche legate ai campi geotermici italiani in esercizio come Larderello e Monte Amiata e a quelli esplorati negli anni ’70-’80 come Latera, Torre Alfina e Cesano per estenderlo successivamente a tutti i campi geotermici in Europa. In seguito gli studi sono stati estesi a livello mondiale fornendo un quadro piuttosto ampio e significativo della sismicità naturale ed indotta relazionata allo sfruttamento dei fluidi geotermici e i cosiddetti sistemi EGS-Enhanced Geothermal Systems sono risultati quelli per i quali le problematiche sismologiche devono essere trattate in modo più approfondito e si ricorda che in Italia nessun progetto EGS è in corso e neppure pianificato.
Il presente rapporto riporta un’analisi degli studi recentemente eseguiti a seguito dei nefasti terremoti del maggio 2012 che hanno colpito la regione Emilia-Romagna e hanno portato alla costituzione di una commissione internazionale denominata ICHESE-International Commission on Hydrocarbon Exploration and Seismicity in Emilia region. I compiti della commissione sono stati di valutare lepossibili relazioni tra l’attività di sfruttamento idrocarburi e l’aumento della sismicità e questa attività ha coinvolto il campo geotermico di Casaglia, vicino a Ferrara, dove i fluidi geotermici con temperatura intorno ai 100° C, vengono estratti e utilizzati a scopi di teleriscaldamento e re-iniettati nel sottosuolo. La commissione ha escluso che lo sfruttamento geotermico possa avere avuto una qualche influenza sui terremoti del maggio 2012 anche perché si tratta di un sistema bilanciato.
I risultati della commissione invece non hanno confermato ne escluso l’ipotesi di un legame casuale tra l’estrazione di idrocarburi in località Cavone e i fenomeni di sismicità dell’area e come fossero necessari degli approfondimenti mediante ulteriori studi riguardanti il monitoraggio dei parametri di pozzo e della pressione di poro e la modellazione geomeccanica. A questo scopo un team di esperti mondiali ha eseguito delle analisi modellistiche fluidodinamiche e geomeccaniche del campo idrocarburi di Cavone arrivando alla conclusione che non vi sono ragioni fisiche per ritenere che le attività di produzione e reiniezione del campo di Cavone abbiano innescato la sequenza sismica del maggio 2012.
Questo modus operandi necessariamente mette in risalto che molte assunzioni di correlazione fra attività antropiche umane e l’insorgenza di sismicità indotta/innescata solo su basi statistiche, necessitano distudi più approfonditi per poter essere considerate una certezza assoluta.

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