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Sistemi di monitoraggio di qualità della tensione – Stato dell’Arte

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Sistemi di monitoraggio di qualità della tensione – Stato dell’Arte

Il presente rapporto descrive le attività di Ricerca di Sistema svolte nell’ambito del Progetto “ Governo del Sistema Elettrico/WP 5.1 – Indicatori della continuità del servizio e della qualità della potenza” allo scopo di illustrare i più recenti e interessanti sviluppi ottenuti a livello internazionale nell’ambito dei sistemi di monitoraggio della qualità del servizio. Nel corso degli ultimi anni un’attenzione crescente si è concentrata, in tutto il mondo, sugli aspetti legati alla qualità della potenza, intesa non più solo come fenomeno locale, in vista della soluzione di un problema puntuale di esercizio, ma come parametro caratterizzante di un intero sistema elettrico regionale, se non addirittura nazionale. Di conseguenza, in numerosi Paesi, in tutto il mondo, da parte delle Utility sono state intraprese iniziative volte alla realizzazione di reti di monitoraggio della qualità del servizio, sulla spinta, di volta in volta, di esigenze di: • analisi e studio dei fenomeni; • soddisfazione dei Clienti; • autovalutazione a fronte di regolamentazioni vigenti o future; • imposizioni da parte delle Autorità competenti, alla luce delle Normative tecniche vigenti. In funzione dei fattori cogenti prevalenti, dei mezzi economici disponibili, delle prospettive temporali su cui è stata articolata l’attività e delle finalità, sono riscontrabili diverse filosofie realizzative dei sistemi. In generale, emergono due filoni di pensiero. Infatti, da un lato si riscontra la necessità di documentare il fenomeno al meglio da un punto di vista strettamente misuristico-quantitativo, al fine di comprenderne le cause e i possibili rimedi, estendendo in seconda battuta i risultati ottenuti e le relative interpretazioni ai casi analoghi. In questo senso, sono numerosi i dipartimenti universitari che hanno proposto e in numerosi casi realizzato apparecchiature di rilievo della Qualità della potenza dotate di eccellenti caratteristiche metrologiche, prevalentemente sperimentate e applicate in reti BT. Per contro, sistemi di monitoraggio della qualità del servizio su ampia scala sono stati realizzati in numerosi paesi, sotto l’egida delle Autorità di regolamentazione o su impulso proprio delle Utility. Caratteristiche comuni alla maggior parte di questi sistemi sono l’uso di apparecchiature commerciali largamente disponibili sul mercato, la creazione di vaste reti di comunicazione e di efficienti sistemi automatizzati di raccolta e classificazione dei dati. Dati gli scopi, la capillarità delle informazioni raccolte e la capacità di identificare il verificarsi di fenomeni di rilievo in una quantità enorme di dati appaiono di maggiore importanza rispetto a una caratterizzazione metrologica spinta delle misure effettuate.

Apparecchiature più economiche e di più semplice installazione sono in questo senso privilegiate dalle Utility, allo scopo di accrescere velocemente il numero dei punti tenuti sotto esame, tanto che in taluni casi (USA) alcune misure sono state condotte in parallelo con strumentazione di elevata qualità per valutare l’entità delle informazioni perdute a fronte dell’uso di apparecchiature “low cost”. È sintomatico, a questo proposito, che nella letteratura esaminata, se quasi sempre sono identificate le apparecchiature utilizzate, non si trovi praticamente cenno delle modalità né delle tipologie di trasduttori utilizzati per la connessione alla rete AT. Da questo punto di vista, con riferimento alla realtà italiana, il sistema di monitoraggio della qualità del servizio nelle reti di distribuzione in media tensione, promosso dall’Autorità per L’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) con specifico documento di consultazione datato aprile 2005, si distingue, rispetto ad altri analoghi, per la penetrazione sul territorio (600 apparecchiature installate) e per la completezza delle informazioni raccolte. Queste caratteristiche sono state ottenute nonostante i brevissimi tempi di realizzazione dell’ordine di alcuni mesi, tempi significativamente inferiori a quelli impiegati per la realizzazione di analoghi sistemi come quello presente in Belgio, concernente circa 200 punti di misura, e realizzato nell’arco di un’attività avviata all’inizio degli anni ’90. Se alcuni aspetti sono in qualche modo perfettibili e migliorabili, ove comparati con quelli ottenuti con sistemi di misura di caratteristiche superiori (e costo, in proporzione, molto più elevato), il sistema italiano di monitoraggio permette già oggi di ricavare valutazioni sulla qualità del servizio in linea (se non addirittura superiori) con quelle degli altri operatori del settore.

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