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Società di fornitura di servizi energetici (ESCO): disamina delle esperienze nazionali ed internazionali maturate nel 2002

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Società di fornitura di servizi energetici (ESCO): disamina delle esperienze nazionali ed internazionali maturate nel 2002

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 01:52 pm

Il presente rapporto si riferisce ad attività svolte nel 2002 nell’ambito di un sottoprogetto poliennale della Ricerca di Sistema, denominato SCEL. Tale sottoprogetto ha come obiettivo l’esplorazione sistematica del complesso degli usi finali energetici nei settori industriale e domestico/terziario, con un duplice scopo: 1. individuare gli ambiti e le applicazioni nei quali è richiesta un’azione di ricerca e sviluppo su nuove tecnologie elettriche, 2. fornire un contributo per la elaborazione di scenari per la diffusione di tecnologie elettriche già mature. Le attività appena descritte si giovano di metodologie di Gestione della Domanda (DSM), le quali consentono di orientare la richiesta di carico in direzioni che armonizzino le esigenze del fornitore del servizio elettrico con quelle dell’utilizzatore, sia esso l’utente finale civile o industriale, e con le istanze che la Società esprime a livello più generale. In questo contesto, conseguente dalla liberalizzazione dei mercati energetici, hanno trovato spazio e possibilità di sviluppo le Società di fornitura di Servizi Energetici (ESCO) operanti mediante strategie di sostegno agli investimenti basate su strumenti della cosiddetta finanza di progetto. Tra questi, emerge il cosiddetto Finanziamento tramite Terzi (FTT), la cui caratteristica saliente è quella di prevedere la fornitura globale di servizi di diagnosi, progetto, installazione, gestione e manutenzione di impianti tecnologici da parte di una società di servizi energetici, che si ripaghi l’investimento utilizzando per un certo numero di anni il valore economico del risparmio energetico conseguibile dopo l’intervento. Secondo questa formula, la Società di servizi interessata si addebita tutti i costi dell’intervento (progetti, attrezzature, mano d’opera, capitale, attività gestionali e manutentive), facendosi poi rimborsare e remunerare dal cliente condizionatamente e proporzionalmente alle economie prodotte. La ESCO, quindi, fa dipendere il proprio profitto anche dal risparmio derivante dal successo del progetto, scommettendo sulle proprie capacità gestionali e di valutazione dei rischi. Nell’applicazione del FTT, il fornitore di servizi non è più un fornitore classico, ma un vero e proprio partner dell’utente finale/cliente, poiché è suo interesse realizzare a regola d’arte e gestire con massima efficienza l’intervento proposto. Da parte sua, invece, il cliente ha l’occasione di veder realizzati ammodernamenti tecnologici del suo patrimonio impiantistico a costo zero, trasferendo sul fornitore i rischi tecnici, liberandosi di oneri gestionali che non attengono alla sua missione aziendale, assicurandosi contrattualmente un risultato economico, e di diventare proprietario dei nuovi impianti alla scadenza del contratto, senza aver sostenuto direttamente spese d’investimento. Come già affermato, meccanismi di questo genere si stanno rivelando particolarmente idonei per il soddisfacimento simultaneo di esigenze sociali di risparmio energetico e di salvaguardia ambientale (quali ad esempio quelle sancite dalla legislazione vigente, in particolare dai recentissimi decreti sulla riduzione di consumi di energia primaria), assieme a quelle di profitto per l’industria elettrico/energetica. In questo contesto, una tematica di rilievo che ha sollevato interesse a livello nazionale è l’identificazione del quadro di riferimento tecnico, normativo e legale che consenta la nascita e consolidi lo sviluppo di ESCO in quanto attore di primo piano in interventi di risparmio energetico. In risposta ad un’esigenza del genere CESI ha svolto uno studio nell’ambito del citato sottoprogetto SCEL, articolato come qui di seguito descritto. Identificazione della situazione e delle problematiche delle ESCO a livello nazionale La fase iniziale dell’attività, ormai compiuta, è consistita nell’identificazione del panorama ESCO e delle problematiche (legali, contrattualistiche, barriere culturali, ecc.) attinenti alla realtà italiana. I risultati dell’attività sono stati documentati nel rapporto CESI SFR-A1/018075: Identificazione di un quadro di riferimento nazionale per la nascita e lo sviluppo di Società di fornitura di Servizi Energetici (ESCO) operanti con Finanziamento Tramite Terzi (A. Capozza). In tale fase CESI ha anche assunto un ruolo di riferimento e di interfaccia tra le varie realtà nazionali operanti nel campo specifico.

Disamina dello stato e delle relative problematiche delle ESCO a livello internazionale Nell’ambito dell’Implementing Agreement Demand Side Management della International Energy Agency (IEA/DSM) si è costituito nel 2001 un gruppo di lavoro internazionale, di cui fanno parte, oltre all’Italia, la Finlandia, il Giappone, la Svezia, la Norvegia, la Francia, gli Stati Uniti e l’Olanda. Il gruppo ha come oggetto lo studio della problematiche connesse con il Performance Contracting, che è il principale strumento contrattuale attraverso il quale operano generalmente le ESCO. Il citato gruppo di lavoro ha messo a punto, attraverso i rappresentanti delle Nazioni partecipanti, una serie di “country report” in cui è stato analizzato il contesto energetico nazionale, le aspettative nei confronti delle ESCO, le effettive modalità operative di queste e le problematiche che esse incontrano, questioni contrattuali, legali ed infine una rassegna di casi di studio, ove disponibili. Il CESI ha contribuito in termini di raccolta delle conoscenze disponibili a livello nazionale e all’interfacciamento con gli esperti del gruppo, ai fini del raggiungimento di una visione sintetica dell’approccio a livello internazionale. I country reports, nella loro forma più aggiornata, sono stati riportati in forma integrale negli allegati al rapporto CESI SFR-A1/018075: Disamina delle modalità operative e delle problematiche delle Società di fornitura di Servizi Energetici (ESCO) in Paesi esteri (A. Capozza) e nello stesso rapporto sono stati sinteticamente commentati. Successivamente, nel corso del 2002, le attività del gruppo IEA-DSM hanno favorito una valutazione comparativa sistematica del panorama internazionale, che è stata svolta sulla base dei “country report” disponibili ponendo a raffronto i differenti contesti energetici, normativi, finanziari e contrattuali vigenti nelle Nazioni facenti parte del gruppo. I risultati di tale valutazione sono documentati nella Parte I del presente rapporto. Le conclusioni salienti sono le seguenti: • Il mercato per le ESCO è attualmente molto grande e viene oggi sfruttato solo per alcuni percento della potenzialità complessiva • Esistono varie tipologie contrattuali adottate nei vari Paesi, ma è possibile individuare uno schema tipico di impostazione e un numero di modalità di suddivisione di utili e rischi relativamente limitato • I vari Paesi hanno presentato un numero significativo di casi di studio, che consentono di apprezzare sia la taglia degli interventi, sia la diversità degli approcci tecnici e contrattuali adottati, sia i risparmi conseguiti/conseguibili • Le barriere alla diffusione delle ESCO sono prevalentemente culturali. Invariabilmente, politiche governative che incentivano o rendono obbligatori interventi di risparmio energetico rappresentano un forte spinta positiva per l’operatività delle ESCO • I problemi tuttora oggetto di discussione sono: • la definizione di idonee linee-guida nella sulle modalità per il coinvolgimento di ESCO in appalti pubblici; difatti tali procedure di appalto, le quali inevitabilmente contemplano sia la fornitura di beni che l’erogazione di servizi, si presentano di natura atipica rispetto alla norma che ancora non prevede una natura di tipo misto • le modalità secondo le quali una ESCO può essere dichiarata, accreditata e certificata come tale (attraverso declaratorie di legge, attraverso la formazione di una Associazione di categoria riconosciuta, ecc); tale argomento assume rilievo nel momento in cui proprio alle ESCO i citati decreti energetici attribuiscono particolari ed esclusive prerogative nel mercato dei titoli energetici. Disseminazione delle competenze maturate dal CESI Gli studi descritti nei punti 0 e 0 hanno consentito di delineare un quadro abbastanza chiaro degli aspetti pratici (ed in particolare, di quelli problematici) che una ESCO è destinata molto probabilmente ad incontrare nel momento della sua operatività nella attuale realtà nazionale. Tale attività, in quanto parte della Ricerca di Sistema nel settore elettrico, non può dirsi compiuta senza un’adeguata serie di azioni di diffusione delle risultanze verso gli attori del sistema elettrico che ne sono interessati. Il principale evento che ha scandito in modo ufficiale questo processo è stato un seminario, organizzato dal CESI, nel quale si sono passate in rassegna le esperienze nazionali già in corso, sia nel settore pubblico che in quello privato, e quelle internazionali che gli esperti del gruppo di lavoro IEA-DSM hanno acconsentito a condividere.

Gli interventi di tale convegno: “ESCO e finanziamento tramite terzi: esperienze nazionali nel contesto internazionale”, svoltosi presso il CESI il 12/6/2002, sono sintetizzati nella parte II del presente rapporto e sono integralmente riportati in allegato. I principali argomenti trattati sono stati i seguenti: • Il ruolo delle ESCO nel quadro attuale della politica energetica italiana • L’esperienza delle ESCO nel campo industriale • Il ruolo degli Energy Manager in Italia • L’approccio della Commissione Europea nei confronti delle ESCO • L’approccio mondiale alle ESCO espresso dalla International Energy Agency • Esperienze internazionali: Finlandia, US, Austria Il seminario in questione ha riscosso un buon interesse in ambito nazionale ed ha visto come relatori e come uditori enti istituzionali implicati in politiche energetiche, società distributrici di energia elettrica, fornitori di servizi energetici e industria (principalmente attraverso ALDAI, l’Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali), nonché rappresentanti di Svezia, Finlandia, Stati Uniti, Giappone, Austria e della Commissione Europea. Il seminario ha favorito un canale di comunicazione in due sensi: • visibilità verso l’estero di attività implicanti l’operatività di ESCO in Italia (gare di appalto pubblico per servizi energetici in Performance Contracting, problemi di rappresentanza e di accreditamento delle ESCO, connotazioni contrattuali, esperienze di ESCO nel campo dei servizi termici e dell’illuminazione); da tale quadro è emerso la rilevanza di attori quali le ESCO nel soddisfacimento del dettato dei recenti decreti 24.4.01 sul risparmio energetico negli usi finali • visibilità verso la realtà nazionale delle connotazioni delle ESCO e delle soluzioni a problemi finanziari, contrattuali e tecnici in Paesi esteri laddove la tradizione di operatività di queste è più che consolidata e nei quali le già numerose esperienze di successo possono essere adattate alla realtà italiana ed ispirarne gli sviluppi .

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