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Stato attuale ed evoluzioni tendenziali del sistema energetico industriale italiano

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Stato attuale ed evoluzioni tendenziali del sistema energetico industriale italiano

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 01:42 pm

Gli obiettivi di riduzione dei consumi finali richiesti dall’Europa nel pacchetto clima energia, per ridurre le emissioni di gas serra, richiedono un sostanziale ripensamento del modello di sviluppo industriale, promuovendo un approccio ambientalmente più sensibile e efficiente nell’uso dell’energia. Nel corso degli anni, a seguito dell’allargamento dei mercati internazionali e per le dinamiche di crescita dei costi delle fonti energetiche, le imprese italiane più energivore si sono trovate costrette, per ridurre i costi di produzione e per rimanere sul mercato, a promuovere iniziative di efficientamento nel processi energetici.. Le altre industrie, non incentivate dal relativo basso impatto del costo dell’energia nel proprio bilancio economico, non hanno seguito la stessa strada: complessivamente , dunque, da un’analisi critica dei dati, emerge che la riduzione dei consumi energetici in Italia è da correlare prevalentemente alla riduzione dei volumi produttivi ed al cambio degli assetti produttivi,che sono passate ad attività a maggior valore aggiutno e minor intensità energetica. Rimane dunque ancora molto da fare! Per avere, appunto, una misura dello spazio di miglioramento di efficienza energetica che si potrebbe realizzare in Italia nel settore industriale, non potendo svolgere un’analisi completa su tutto il comparto, sono state prese in esame due realtà produttive significative: quella del cemento, rappresentativa del valore di “minimo miglioramento” (avendo già effettuato interventi di efficienza) e quello del settore alimentare, rappresentativo, viceversa del settore di “massimo miglioramento”. Naturalmente il riferimento di “minimo” e di “massimo” considera l’andamento medio del comparto e non prende in considerazioni situazioni di eccellenza, comunque presenti sul territorio, anche nel caso di industrie a media- bassa intensità energetica. La quantificazione del margine di miglioramento energetico è stata fatta comparando le prestazioni energetiche medie dei principali processi termici adesso in uso nei due settori (cemento e alimentare) con quelle che ne deriverebbero se si applicassero, per gli stessi processi termici, le tecnologie suggerite dalle BAT nei Bref. Tale studio, che ha costituito oggetto di una tesi di laurea presso il Politecnico di Milano, considera solo le potenzialità e non valuta viceversa i relativi costi, argomento che sarà sviluppato in successivi approfondimenti.

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