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Studi geologici per i potenziali serbatoi di stoccaggi CO2

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Studi geologici per i potenziali serbatoi di stoccaggi CO2

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 01:35 pm

Le attività hanno riguardato l’approfondimento delle analisi volte all’individuazione di potenziali serbatoi per il confinamento geologico dell’anidride carbonica in profondità. La piena disponibilità della documentazione inerente al progetto ViDEPI riguardante la documentazione tecnica/amministrativa pertinente ai Titoli Minerari cessati per l’esplorazione petrolifera, ha reso necessario lo sviluppo di nuovi strumenti di supporto e l’aggiornamento dell’approccio di analisi. In questo contesto sono stati sviluppati diversi tools fra i quali il più significativo è il codice CORSE a supporto dell’interpretazione ed elaborazione delle sezioni sismiche a riflessione che di fatto sono delle copie elettroniche degli originali cartacei depositati presso gli uffici UNMIG, come del resto tutta la documentazione associata a ViDEPI. Le analisi geologiche sono state indirizzate prevalentemente per verificare le potenzialità di stoccaggio negli acquiferi salini rinvenuti con le perforazioni nel basamento carbonatico. Le indagini sono state orientate su un’ampia area della ZONA B nell’offshore adriatico estesa circa 23500 kmq che, dal punto di vista geologico, appartiene alla serie Umbro-Marchigiana. Tale serie copre un periodo di circa 200 milioni di anni, dal Lias Inferiore al Pliocene-Quaternario, e rappresenta un eccezionale documento geologico di riferimento per gli standard stratigrafici ed è studiata in tutto il mondo. Essa è, infatti, rappresentata da una successione calcarea in facies costantemente pelagica tra le più continue a livello del pianeta. L’imponente mole di dati censiti e i dati di pozzo hanno evidenziato dei potenziali serbatoi ad esempio nella formazione del Calcare Massiccio del Lias Inferiore rinvenuta spesso mineralizzata ad acqua salata e attraversata da alcuni pozzi per oltre 1500 metri. Anche la porosità, vacuolare e principalmente da frattura, è piuttosto rilevante e raggiunge il 10% nelle zone dolomitizzate. L’analisi della geologia di questa serie stratigrafica ha evidenziato l’esistenza della formazione delle Marne a Fucoidi (Aptiano-Albiano) che è presente in larga parte del bacino e seppure con uno spessore limitato e di poco superiore ai 100 metri nei massimi, rappresenta un riferimento importante a supporto della strutturazione profonda della serie. Dall’analisi di tutte le sezioni sismiche a riflessione disponibili è stata così elaborata la carta delle isocrone al tetto delle Marne a Fucoidi e sono state individuate le principali strutturazioni con chiusura four ways o contro faglia e gli assi delle principali anticlinali e sinclinali. È stato anche elaborato il campo di velocità dell’area studiata per procedere all’inversione dei tempi doppi (TWT) in profondità. Dai motivi strutturali evidenziati sulla carta e considerando la documentazione disponibile, sono state individuate aree i cui studi di dettaglio sono in corso di approfondimento. Due di queste aree sono le anticlinali a Nord dei pozzi Pesaro Mare e Cornelia e una terza area è rappresentata da una vasta fascia denominata Abruzzi Mare. Gli approfondimenti riguardano anche una quarta area situata sempre nell’offshore adriatico a Sud del delta del Po ma appartenente alla ZONA A. Le attività hanno anche riguardato un aggiornamento eseguito sul data base del CO2GIS e la realizzazione della nuova applicazione CO2-WEBGIS compresa l’architettura di sistema utilizzata. L’applicazione consente la pubblicazione e la condivisione dei dati in rete LAN e/o Internet mediante un comune Web Browser con semplici ed efficaci funzioni di Web Mapping. Il CO2WEBGIS è in fase di test nella rete aziendale.

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