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rapporti - Deliverable

Studio del ciclo di vita dei temporali finalizzato alla correlazione tra precipitazioni intense e fulmini e alla loro previsione a brevissimo termine

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Studio del ciclo di vita dei temporali finalizzato alla correlazione tra precipitazioni intense e fulmini e alla loro previsione a brevissimo termine

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 01:25 pm

Con la liberalizzazione del mercato elettrico è stata creata l’Autorità per l’Energia che tra i suoi compiti ha quello di fissare dei livelli minimi di qualità del servizio erogato dalle società elettriche. Una componente fondamentale della qualità è rappresentata dalla continuità di erogazione dell’energia agli utenti. Per questo motivo l’Autorità ha introdotto un indice di continuità basato sui minuti di mancata alimentazione che gli utenti subiscono in media in un anno. Quando questo indicatore supera una certa soglia, la Società è costretta a pagare una penale. La maggior parte delle interruzioni, nell’erogazione dell’energia elettrica all’utente, è dovuta a fenomeni meteorologici avversi (fulmini, vento forte, nevicate, inquinamento da salino) che investono la rete di alta e media tensione. Anche le reti elettriche ben costruite e manutenute subiscono danni provocati da maltempo quando questo assume carattere di forte intensità. L’Autorità pertanto riconosce la causa di forza maggiore che ha provocato un disservizio escludendolo dal computo dell’indice di continuità. In tali casi però l’evento meteo deve essere di tale gravità ed estensione da venire dichiarato calamità naturale dalle autorità competenti, oppure da far superare i limiti climatici di progetto della rete, peraltro abbastanza elevati e definiti solo per alcuni parametri. L’Autorità invece non ha ancora individuato criteri oggettivi di esclusione dal computo dell’indice di continuità di quelle interruzioni provocate da fenomeni meteo di limitata estensione ma grande intensità come ad esempio i temporali. Ne consegue che la continuità del servizio elettrico è ancora molto influenzata dalla maggiore o minore frequenza di questo tipo di evento nel corso dell’anno. L’individuazione e la valutazione dei fenomeni che causano disservizi è un problema da risolvere in un ambito meteorologico, che comprenda sia le conoscenze sui fenomeni, sia le potenzialità dei servizi di monitoraggio e previsione nell’individuarli e valutarli. Mentre non sempre può essere evitato che un’interruzione su una linea causi una disalimentazione temporanea dell’energia elettrica all’utente, la durata dell’interruzione, specialmente per quelle classificate come permanenti, spesso dipende invece dalla prontezza con cui le squadre della Società elettrica di distribuzione ripristinano il servizio. I tempi di ripristino potrebbero essere minimizzati usando appositi pre-allarmi emessi da servizi meteorologici "personalizzati". La ricerca svolta dal CESI nell’ambito del progetto QUAFOR intende, da una parte fissare criteri di valutazione oggettiva della severità di quei fenomeni meteo che causano le interruzioni, dall’altra sviluppare e sperimentare sistemi di allertamento di tali fenomeni. Il CESI interviene in queste ricerche con la sua Linea Meteorologia, dotata di sistemi di monitoraggio dei fulmini (SIRF), di sistemi per l’elaborazione di previsioni (SIM) e per il trattamento di dati meteo provenienti da diverse fonti.

In particolare l’attività descritta nel presente rapporto, denominata CORAL (COnvective RAinfall and Lightning correlation), riguarda quella parte di ricerca meteorologica orientata allo studio del ciclo di vita delle celle temporalesche. In CORAL si sono voluti utilizzare dati provenienti da diversi sistemi di monitoraggio con le relative metodologie di analisi, allo scopo di aumentare le conoscenze sui temporali, condizione essenziale per lo sviluppo di servizi di analisi e previsione. Più in dettaglio CORAL ha esplorato le relazioni tra: • tipologia di circolazione sinottica e temporali; • fulmini e precipitazione durante il ciclo di vita di un temporale; • spostamento dela cella temporalesca e vento in quota; • temperatura del top della nube e precipitazione. Il presente rapporto contiene una parte descrittiva dell’attività svolta con le considerazioni sui risultati ottenuti. La parte di dettaglio sulla casistica esaminata è raccolta nel CD-Rom allegato, che contiene molto materiale iconografico come mappe meteo, immagini radar, grafici delle grandezze monitorate, articoli di giornale sui danni provocati dalle celle e altro ancora. Nell’introduzione si riportano alcuni concetti generali sul fenomeno temporale, lo stato dell’arte sugli argomenti trattati e gli obiettivi dell’attività CORAL. Successivamente vengono spiegati in dettaglio i dati utilizzati e le loro fonti, la metodologia di analisi e i risultati ottenuti.

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