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rapporti - Deliverable

Studio della mobilizzazione del cloro nella pirolisi del carbone e di combustibili derivanti da rifiuti, in relazione alla formazione di microinquinanti organici clorurati

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Studio della mobilizzazione del cloro nella pirolisi del carbone e di combustibili derivanti da rifiuti, in relazione alla formazione di microinquinanti organici clorurati

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:47 pm

La generazione elettrica da combustione ha tra gli effetti secondari ed indesiderati la produzione di inquinanti. Le emissioni principali sono le polveri, gli ossidi di zolfo (SOx) e gli ossidi di azoto (NOx); le prime due sono caratteristiche della combustione di carbone ed olio combustibile mentre gli ossidi di azoto sono presenti anche nella generazione con gas naturale, considerata generalmente pulita. Crescente attenzione rivestono anche inquinanti considerati ingiustamente minori quali microinquinanti organici, i metalli in tracce ed il particolato ultrafine (i quali è prevedibile che siano in futuro oggetto di azioni normative sempre più stringenti). In tale contesto si inquadra la ricerca sui microinquinanti inserita nel sottoprogetto EMICO (Controllo delle Emissioni) del progetto SOSTE. In questo rapporto sono riportati i risultati di una attività rivolta a studiare la mobilizzazione del cloro nello stadio di pirolisi per il carbone e per un CDR (Combustibile Derivato da Rifiuti) di riferimento, di interesse per la co- combustione. Il comportamento termico è stato studiato sia per i singoli combustibili polverizzati sia per le loro miscele, allo scopo di valutare l’esistenza di effetti non-additivi sulla formazione di specie organiche clorurate. L’effetto della temperatura di pirolisi in un ampio intervallo di variabilità (500-1400°C) è stato investigato seguendo la devolatilizzazione sia della massa nel suo complesso, sia del cloro. In tal modo sono state ottenute informazioni di tipo fenomenologico circa la ripartizione della massa totale e del cloro nei macro-prodotti di pirolisi (char, tar e gas), ovvero nelle tre fasi fisiche, e nelle diverse condizioni di temperatura. L’attenzione è stata focalizzata in modo particolare sui tar e sull’incorporazione/arricchimento di questo elemento in questa fase, in quanto essa include presumibilmente la maggior parte dei microinquinanti organici formati nella pirolisi. La fase dei tar è stata quindi presa come “surrogato” della classe dei microinquinanti organici e come indice della tendenza del combustibile alla formazione di composti organici clorurati di interesse ambientale.

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