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rapporti - Deliverable

Studio e sviluppo di metodi analitici per la determinazione dei microinquinanti nelle emissioni

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Studio e sviluppo di metodi analitici per la determinazione dei microinquinanti nelle emissioni

La ricerca è stata finalizzata allo sviluppo ed all’ottimizzazione di metodi per il monitoraggio ed il controllo dell’impatto ambientale degli impianti di generazione termoelettrica.

Il presente rapporto descrive alcune attività di Ricerca di Sistema svolte nell’ambito del Progetto “Produzione e Fonti Energetiche”, WP 3.1 “Metodologie avanzate per la misura di microinquinanti organici ed inorganici’”. La ricerca è stata finalizzata allo sviluppo ed all’ottimizzazione di metodi per il monitoraggio ed il controllo dell’impatto ambientale degli impianti di generazione termoelettrica. Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito di un Accordo di Programma tra CESI RICERCA e Ministero per lo Sviluppo Economico ai sensi del Decreto M.A.P. 23 marzo 2006. Le attività, condotte in concerto con il Ministero per l’Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare e la collaborazione del JRC di Ispra, sono state focalizzate sulle seguenti tematiche: • metodi per la determinazione di mercurio alle emissioni; • metodi per la misura di polveri PM10 e PM2,5 e condensabili alle emissioni, tramite attività di laboratorio ed intercomparazioni in campo. Per quel che riguarda le emissioni di mercurio, le esperienze svolte sono state finalizzate a verificare l’applicabilità e le prestazioni dei metodi fino ad ora utilizzati (principalmente il metodo europeo EN13211 e quello americano denominato ‘Ontario Hydro – OHM’) ed a valutarne l’equivalenza. A tale scopo è stata condotta una campagna sperimentale di intercomparazione presso l’impianto termoelettrico della ‘Allegheny Power Company’ di Kittanning, USA, svolta assieme ad US-EPA, EPRI e Lehigh University (USA). Nel corso della campagna sono stati messi a confronto non solo i suddetti metodi manuali, ma anche alcuni degli analizzatori automatici (SME) che stanno per essere disponibili sul mercato. Stante la delicatezza e l’attualità del problema delle emissione di polveri cosiddette “fini” -ovvero PM 10 e PM 2,5- dai moderni cicli combinati alimentati a gas naturale, si è intrapresa un’attività di validazione dei relativi metodi di misura, che vedesse coinvolti anche Istituti internazionali e che si avvalesse del supporto dei costruttori e dei gestori degli impianti, al fine di investigare casi reali con tecnologie rappresentative delle ultime generazioni. Nel corso del 2006 è stata organizzata una attività sperimentale, svolta assieme a General Electric Europe (Francia), Edison (Italia), INERIS (Francia) e Serma Technologies (Francia), su di un

impianto reale in Italia. L’attività ha permesso di validare il metodo basato sull’utilizzo di una sonda ad impattore per concentrazioni di polveri inferiori a 50 µg/m3 con una incertezza di circa 30 µg/m3. Al fine di venire incontro alle esigenze delle Autorità di controllo in tema di monitoraggio delle emissioni con sistemi standardizzati ed indipendenti dai gestori degli impianti, si è sviluppato un sistema di acquisizione, elaborazione e trasmissione dati basato su tecnologie “open source”. Il sistema è stato testato” presso un impianto termoelettrico, in collaborazione con ARPA Lombardia.

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