Il rapporto si inserisce nell’attività di sviluppo di modelli di sporcamento di caldaia, finalizzata a predire entità e ubicazione dei depositi che penalizzano lo scambio termico. Tali simulazioni possono risultare utili ad esempio in previsione dell’impiego di combustibili di caratteristiche non ancora sperimentate (combustibili poveri, cocombustione di rifiuti, ecc.) in modo da ottenere almeno una prima indicazione delle problematiche di esercizio legate allo sporcamento. Il presente lavoro completa la catena di modelli da impiegare per lo scopo descritto. Mentre lavori precedenti coprivano i fenomeni di fouling e slagging derivanti dall’impatto e conseguente adesione di particelle di cenere sulle pareti di scambio, in questo caso è stato considerato il meccanismo di rilascio e passaggio in fase gassosa degli alcali (sodio e potassio) contenuti nel combustibile, di interazione chimica degli alcali stessi con i gas di combustione e con il cloro, ed infine di condensazione delle varie specie prodotte, che vanno quindi ad interessare le superfici di scambio. In particolare, i meccanismi di condensazione tenuti in conto sono: – condensazione omogenea (nucleazione) nel flusso di gas – condensazione eterogenea sulle particelle di ceneri volanti – condensazione diretta sulle superfici di scambio, facilitata dalla temperatura delle superfici stesse. I risultati del modello sono stati confrontati con alcuni dati sperimentali relativi ad una caldaia a carbone di media taglia. Il confronto mostra un discreto accordo, almeno come ordine di grandezza, e porta quindi a valutare come incoraggianti le capacità predittive presentate dal modello.