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rapporti - Deliverable

Sviluppo delle Fonti Energetiche Rinnovabili nelle Isole minori non interconnesse

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Sviluppo delle Fonti Energetiche Rinnovabili nelle Isole minori non interconnesse

Valutazione delle potenzialità di sviluppo delle FER nel contesto elettrico delle isole minori italiane non interconnesse alla rete nazionale e di riduzione dei consumi elettrici attraverso interventi di efficienza energetica.

Diverse isole minori italiane non sono connesse alla rete elettrica nazionale. In queste isole il servizio elettrico è fornito con generatori azionati da motori diesel mentre il contributo da fonti rinnovabili è tutt’oggi limitatissimo. L’ampia variabilità stagionale e giornaliera dei carichi, unitamente alla mancanza di collegamenti per modulare l’offerta, fa sì che le problematiche di inserimento in rete delle fonti non programmabili risultino in questi luoghi più accentuate che sul territorio nazionale. Tuttavia, poiché si ritiene che vi siano margini di miglioramento rispetto alla situazione attuale attraverso la promozione di sistemi più efficienti e più virtuosi, è stato svolto uno studio finalizzato alla valutazione dell’effettivo potenziale di sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili nel contesto locale delle venti isole minori non interconnesse. In una prima fase è stato composto un quadro della variegata situazione energetica delle isole, attraverso l’analisi dei dati di generazione, consumi, risorse rinnovabili endogene e della vigente normativa (regolamenti per la realizzazione degli impianti da Fonti Energetiche Rinnovabili, FER). Successivamente, su una selezione di cinque casi studio, sono state studiate le possibili configurazioni impiantistiche con generazione eolica e/o fotovoltaica inseribili in ciascuno dei cinque casi analizzati. Le simulazioni sono state effettuate con il software Homer Pro®, riproducendo inizialmente la situazione attuale con i soli generatori Diesel, per poi valutare le ricadute energetiche ed economiche dell’introduzione di potenza elettrica da FER. Per Ustica, Giglio e Lampedusa sono state individuate configurazioni ottimali basate sul mix eolico-FV, con una percentuale di penetrazione fino al 40% del consumo elettrico. Tali configurazioni consentono di ottenere consistenti risparmi di carburante e una riduzione del costo dell’energia (Levelized Cost of Electricity, LCOE) del 7-13% rispetto alle configurazioni base. Nel caso delle Isole Tremiti e di Ventotene invece, caratterizzate da maggiore variabilità stagionale dei carichi, le migliori configurazioni (penetrazione pari a 7-8% ed esclusione dell’eolico) comportano vantaggi economici alquanto limitati (riduzione LCOE: 1%).
Inoltre è stato verificato che l’impiego di sistemi di accumulo elettrico consentirebbe di incrementare la frazione di energia rinnovabile (dal 10% in su) e la riduzione dei consumi di combustibili anche se, al momento, gli extracosti ad esso associati lo rendono conveniente solo nelle isole con una variabilità stagionale dei consumi relativamente contenuta.
Sul fronte dei consumi, una dettagliata ricostruzione dei consumi elettrici del settore domestico ha consentito di quantificare l’entità della riduzione dei consumi elettrici ottenibile attraverso misure di efficientamento dei sistemi di climatizzazione e produzione di acqua calda sanitaria (ACS). I risultati mostrano che riduzioni non trascurabili dei consumi totali potrebbero ottenersi intervenendo in particolare sui consumi per ACS del settore residenziale stabile. I risultati ottenuti in questo lavoro forniscono una prima valutazione della tipologia e dell’entità dei possibili interventi attuabili nel processo di progressiva copertura del fabbisogno delle isole attraverso energia da fonti rinnovabili.

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