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Tecniche di raffreddamento dell’aria aspirata e verifica degli eventuali effetti avversi

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Tecniche di raffreddamento dell’aria aspirata e verifica degli eventuali effetti avversi

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:05 pm

Il presente Rapporto descrive le attività di Ricerca di Sistema svolte nell’ambito dell’Area Produzione e Fonti Energetiche relativamente al Progetto: "Flessibilità e affidabilità degli impianti a ciclo combinato". Le prestazioni delle macchine turbogas degradano all’aumentare della temperatura ambiente. Il fenomeno ha origine dal fatto che l’aumento della temperatura ambiente è causa di una corrispondente diminuzione quantità di aria ai bruciatori e quindi della potenza generata dalla macchina. Sono già disponibili sul mercato metodi per recuperare o mitigare il danno accennato; i più comuni tra essi sono i metodi evaporativi basati sulla iniezione nel condotto di aspirazione del compressore di acqua nebulizzata. Le goccioline iniettate vaporizzano ed il calore di vaporizzazione, tolto alla massa d’aria comburente, ne abbassa la temperatura mitigando il calo di prestazioni appena accennato. In particolare, tra i metodi evaporativi, quelli più comunemente utilizzati sono i metodi Fogging ed i metodi Wet Compression. Entrambi prevedono l’iniezione di acqua demineralizzata nel condotto di aspirazione del compressore. La griglia di iniezione degli impianti Fogging è posta immediatamente a valle dei filtri, la griglia di iniezione degli impianti Wet Compression, invece, è posta a qualche metro di distanza dalla bocca di presa del compressore. Stante queste modalità di iniezione occorre prevedere, in particolare per la Wet C., la possibilità di arrivo sulle palette (1° stadio) di gocce d’acqua di dimensioni paragonabili alle dimensioni delle gocce iniziali. Percentualmente, la quantità di questo tipo di gocce è molto bassa (quella dovuta a coalescenza di gocce parzialmente vaporizzata) per il Fogging, diviene sostanzialmente la totalità nel caso della Wet C. Se, poi si tiene in conto che nella Wet C. la quantità oraria di acqua iniettata è anche elevata (12 ÷ 15 t/h per un TG da 150 MW) si arguisce che il rischio di erosione delle palette è elevato. Allo scopo di far luce sul comportamento all’erosione da goccia dei materiali attualmente in uso per la fabbricazione dei rivestimenti protettivi delle palette del compressore delle macchine turbogas è stata intrapresa e portata avanti, nel 2007, un’attività di studio e sperimentale articolata secondo le linee seguenti: – stato dell’arte relativo alle conoscenze sul tema; – esecuzione di prove accelerate su provini utilizzando gli ugelli di iniezione e l’hardware (Impianto per prove di erosione da goccia) già disponibili; – progettazione/realizzazione di placchette metalliche forate (ugelli di iniezione) in grado di generare gocce di diametro pari a (30 ÷ 40) µm circa; – studio della possibilità di caratterizzare lo stato superficiale di una paletta del 1° stadio rotante di un compressore con metodologia ottica. Nei capitoli che seguono sono riportati i risultati ottenuti nel 2007 sulle attività sopra presentate.

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