Il Sistema elettrico, data la sua presenza capillare su tutto il territorio nazionale, ha inevitabilmente un’interazione rilevante con il paesaggio. Tale interazione, soprattutto in fase di nuove realizzazioni impiantistiche, viene spesso affrontata unicamente dal punto di vista vivo-percettivo, riducendosi, talvolta, ad alcune fotosimulazioni dell’intervento. Il paesaggio è una realtà in continuo divenire, molto più complessa e che puo’ essere analizzato e valutato con approcci di tipo: �• ecologico; �• ecosistemico; �• visivo/estetico; �• economico; �• culturale. Nel primo capitolo di questo rapporto si è cercato di ripercorrere l’evoluzione del concetto di paesaggio a partire dalla scuola geografica della fine dell’Ottocento, fino ai giorni nostri. Per quanto riguarda il paesaggio extraurbano, esso può essere schematicamente distinto in ambiente antropizzato, il paesaggio agricolo, e in ambiente non antropizzato, il paesaggio naturale. In questa sede, la scelta è stata quella di occuparsi prevalentemente del paesaggio agricolo. Le motivazioni sono molteplici. Innanzitutto, è in questo contesto che si ha la maggiore interazione tra il Sistema elettrico e il paesaggio, ma, dal momento che le politiche di urbanizzazione indiscriminata hanno sempre considerato il territorio rurale come una sorta di zona grigia, dove tutto era possibile, è proprio in questo ambito che il rapporto con tale sistema, soprattutto con la rete di distribuzione, non è stato oggetto di particolari attenzioni. In secondo luogo, sempre per le politiche urbanistiche, cui si accennava, è proprio il paesaggio rurale quello che attualmente rischia di essere pesantemente compromesso e, per questo motivo, la sua tutela costituisce un elemento importante delle politiche agrarie europee e della stessa convenzione europea sul paesaggio1. Il secondo capitolo analizza, quindi, il paesaggio rurale, individuandone le sue componenti strutturali. 1 Cfr. M. Marazzi, Le politiche per l’ambiente urbano e rurale in Europa e in Italia, Ricerca di sistema, CESI Progetto Esterna AMB 01/011, Milano, Novembre 2000.

Il terzo capitolo affronta la teoria del valore per il paesaggio e i beni culturali (valore di fruizione, mercantile, etico, di conservazione o soddisfazione preesistenze), mentre nel quarto e quinto capitolo viene svolta una indagine sullo stato dell’arte in Italia e all’estero in tema di valutazione dei beni ambientali. Di tali metodi viene proposta un’analisi critica tesa a porre in evidenza la loro capacità di fornire stime attendibili del valore del paesaggio e dell’ambiente costruito (manufatti, beni architettonici e storici). Nel sesto capitolo sono illustrate alcune ipotesi di ambiti di operatività sperimentale per quantificare, secondo modalità di valutazione differenti, i fattori d’impatto sul paesaggio dovuti al sistema elettrico. Nell’ultimo capitolo, infine, vengono analizzati i servizi ecologici ed ambientali e le funzioni degli elementi costitutivi il paesaggio rurale (siepi, filari, ripe boscate, boschi, prati stabili, ecc.). Conoscere e valorizzare tali funzioni diventa importante per diverse finalità: �• nell’ambito degli accordi di Kyoto per la riduzione dei gas serra, per capire e meglio valutare lo strumento dei cosiddetti “pozzi assorbitori”, semplicemente identificati come interventi di riforestazione e afforestazione; �• nell’ambito della pianificazione territoriale e degli interventi di “riqualificazione paesaggistica”, per valutare meglio gli interventi proposti e per poter coinvolgere in modo adeguato anche gli esponenti del mondo agricolo; �• nell’ambito degli interventi di mitigazione degli impatti sul paesaggio, per scegliere gli interventi ambientalmente più opportuni, senza limitarsi – come spesso avviene – al semplice mascheramento, e ciò con particolare riguardo al sistema di produzione e distribuzione elettrica; nell’ambito dei progetti di riqualificazione urbana, quale strumento di aiuto per scelte più consapevoli, che non rispondano solo ad una generica domanda d’incremento del verde.