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Valutazione degli impatti socio-economici di un impianto “tipo” per la produzione di sistemi di accumulo

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Valutazione degli impatti socio-economici di un impianto “tipo” per la produzione di sistemi di accumulo

Lo studio quantifica, tramite un modello input-output, l’impatto socioeconomico generato da una gigafactory per la produzione di sistemi di accumulo stazionario in Italia.
L’impatto sul Pil è positivo, sia nella fase di costruzione (0,02% del Pil) che in quella operativa (0,04%), mentre quello sull’occupazione è modesto, stante la forte intensità di capitale del settore.
Gli impatti sono maggiori sui settori della fornitura di gas ed energia, del commercio all’ingrosso e metallurgico.

La transizione energetica comporta una progressiva sostituzione delle fonti energetiche fossili con quelle rinnovabili e, come conseguenza, l’elettrificazione dei consumi. Per questo motivo l’importanza dei sistemi di accumulo stazionario, indispensabili per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di energia, è destinata ad aumentare. Questa trasformazione del settore energetico può rappresentare un’opportunità per l’industria italiana qualora i sistemi di accumulo venissero prodotti sul territorio nazionale anziché importati.

 

Questo studio simula l’impatto socioeconomico generato dalla realizzazione di una gigafactory per la produzione di sistemi di accumulo stazionario sull’economia italiana tramite un modello input-output (IO) basato sulle più recenti matrici supply and use pubblicate dall’Istat. I modelli IO sono basati su matrici che descrivono i flussi economici tra i settori di un’economia, le famiglie, lo stato e l’estero e permettono la quantificazione degli effetti di uno shock esogeno sulle principali variabili economiche tramite la risoluzione di sistemi di equazioni lineari.

 

I dati necessari a costruire il modello provengono dalla letteratura e da un’azienda leader del settore.

 

L’investimento iniziale, che prevede una fase di costruzione dell’impianto di due anni, genera un impatto pari allo 0,02% del Pil italiano nel 2019 in ciascuno dei due anni; impatto che raddoppia negli anni in cui l’impianto opera a regime.

 

Dall’analisi dei moltiplicatori emerge che, a regime, l’attività di produzione ha un impatto maggiore sul settore della fornitura di gas ed energia elettrica, su quello del commercio all’ingrosso e su quello delle attività metallurgiche.

 

Gli impatti sull’occupazione non sono particolarmente rilevanti, a causa della forte intensità di capitale del settore.

 

La produzione di sistemi di accumulo presuppone l’importazione di grandi quantità di materie prime e prodotti chimici: qualora queste venissero prodotte in Italia, l’impatto sul Pil sarebbe superiore del 13% rispetto allo scenario di baseline.

 

Una possibile evoluzione dell’attività, volta a meglio circostanziare l’impatto socio-economico di una gigafactory Italiana in rapporto all’economia nazionale potrebbe prevedere di ipotizzare, contestualmente allo scenario gigafactory, scenari alternativi di investimento e/o di ridimensionamento di settori più legati alle fonti fossili e di investimento in rinnovabili, scenario cui la gigafactory sarebbe funzionale.

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