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Valutazione della distribuzione degli ecosistemi forestali in italia e della loro capacità di sequestro di carbonio dall’atmosfera sulla base di uno scenario climatico futuro

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Valutazione della distribuzione degli ecosistemi forestali in italia e della loro capacità di sequestro di carbonio dall’atmosfera sulla base di uno scenario climatico futuro

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:45 pm

Le cicliche variazioni dei molti parametri che determinano il clima del pianeta sono dovute a diversi fattori tra i quali rivestono una particolare importanza il cambiamento dell’attività solare, le alterazioni dell’orbita terrestre intorno al sole e la naturale variabilità indotta da processi diversi, tra cui l’attività vulcanica. Anche l’azione dell’uomo si ritiene possa contribuire a modificare il clima attraverso l’emissione in atmosfera di composti che possono alterare gli scambi di calore e la riduzione della copertura forestale. L’incremento delle concentrazioni in atmosfera dei gas ad effetto serra, i principali dei quali sono il biossido di carbonio (CO 2 ), il metano (CH 4 ), il protossido di azoto (N 2 O) e gli idrocarburi non metanici (NMHC), registrato dall’inizio dell’era industriale ha quale conseguenza prospettata a livello globale un possibile cambiamento del regime climatico e, in particolare, un innalzamento della temperatura media del pianeta. Al fine di valutare l’impatto del prospettato incremento delle temperature sulla biosfera vengono individuati, a partire dalle indicazioni fornite dai modelli di circolazione generale, degli scenari climatici sulla base dei quali sono sviluppate una serie di valutazioni che possono riguardare la distribuzione delle specie vegetali, le loro risposte alle modificazioni climatiche, e le loro interazioni con componenti biotiche e abiotiche. Si tratta di un tema estremamente complesso per le numerose interazioni che regolano questi meccanismi nonché per l’elevato numero di processi ecofisiologici coinvolti; per molte indicazioni già disponibili sussiste un elevato livello di incertezza. Va osservato d’altra parte che la previsione delle modificazioni climatiche indotte dall’incremento di gas ad effetto serra in atmosfera è inevitabilmente incerta (Goodess et al., 2000). E’ quindi importante individuare qual è il livello incertezza delle risposte previste a partire da uno scenario di emissioni (la stima delle emissioni di gas serra a livello globale nel futuro). Diversi sono stati negli ultimi anni gli approcci seguiti in questo senso: il parere soggettivo di esperti del ramo (Morgana e Keith, 1995), l’analisi della risposta di alcuni modelli semplificati a specifiche perturbazioni (Hansen J., 1985), il confronto fra le risposte di più modelli di circolazione generale (Wigley et al., 1997; Forest et al., 2001). Singolarmente, diversi GCM forniscono attualmente le loro previsioni per i prossimi 50 – 100 anni sull’incremento delle temperature medie del pianeta in un range compreso tra 1.1 e 2.3°K. Tuttavia considerando più modelli (HadCM2-3, ECHAM4, GFDL) il livello di incertezza aumenta e si colloca tra 2.5 e 3.5°K (Allen M.R., 2000). Ciò fa sì che gli scenari climatici elaborati, in particolare a livello regionale, possano variare anche sensibilmente e dare origini a valutazione dell’impatto delle modificazioni climatiche sugli ecosistemi terrestri assai differenti. E’ quindi importante ricordare che ogni analisi di possibile impatto è legato ad un dato scenario climatico derivato da uno specifico GCM, a sua volta “alimentato”, quale dato di input, da un particolare scenario emissivo. Ad esempio, da parte IPCC, si stima che l’incremento della temperatura media del globo atteso sulla base di uno scenario “business as usual” (nessun intervento rispetto all’attuale trend di emissioni di gas ad effetto serra) possa essere di 1°C per il 2025 e di 3°C per il 2100 (Bretherton et al, 1990). In presenza di una stabilizzazione delle emissione ai livelli del 1990 l’incremento di temperatura potrebbe avvicinarsi a 0.2°C per decade. A livello regionale, com’è intuibile, le incertezze si ampliano anche se vi è un consenso diffuso che l’aumento possa riguardare prevalentemente le latitudini più elevate con un incremento delle temperature medie invernali tra 6 e 12

°C (Mitchell et al, 1990). La disponibilità di previsioni a livello regionale consente, pur con le numerose incertezze e approssimazioni del caso, di esaminare con un dettaglio maggiore, alcuni elementi inerenti l’impatto delle modificazioni climatiche prospettate sulla biosfera. Nel presente rapporto si intende quindi illustrare sinteticamente il quadro nel quale vengono sviluppate le valutazioni sull’impatto delle modificazioni climatiche sugli ecosistemi forestali e, limitatamente ad alcuni ecosistemi o formazioni di particolare diffusione sul territorio italiano, presentare alcune elaborazioni sulla loro futura distribuzione in relazione alle condizioni prospettate da alcuni scenari climatici.

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