Nell’ambito della Ricerca di Sistema ENERIN/IDRAPEL è in corso di sviluppo il progetto SALPO, teso alla valutazione sperimentale della fattibilità della produzione di energia elettrica attraverso lo sfruttamento di gradienti di salinità mediante processi osmotici. In questo rapporto sono presentati e discussi i risultati del proseguimento di un’attività sperimentale di laboratorio, finalizzata alla selezione di membrane da utilizzare nel processo di Pressure Retarded Osmosis (PRO). Il sistema sfrutta il processo di osmosi tra due soluzioni a differente concentrazione, in particolare acqua dolce ed acqua marina, per aumentare la portata dell’acqua salata e alimentare una turbina idraulica. Il cuore del processo è costituito dal modulo di membrana che governa il passaggio di acqua tra le due soluzioni. La sperimentazione condotta in precedenza aveva permesso d’individuare, a livello qualitativo, che le membrane per applicazioni in acque salmastre (brackish) risultavano più adatte, rispetto alle membrane per applicazioni in acqua di mare. Poiché le prove erano state svolte in condizioni statiche e pseudo-ideali, si è resa necessaria una sperimentazione successiva, in condizioni dinamiche e che riproducesse le soluzioni reali, per definire a livello quantitativo i parametri di permeazione. Per eseguire le prove dinamiche si è progettato un circuito ad hoc che è stato collaudato e si sono definite le modalità di prova per il caso specifico. Ogni membrana presa in esame è stata dapprima provata in osmosi inversa per definirne i parametri specifici; successivamente lo stesso campione è stato sottoposto al test di osmosi diretta. I risultati hanno confermato i dati ottenuti nelle condizioni statiche: la membrana in cellulosa-acetato (CE) presenta una permeazione leggermente più elevata di quella in poliammide per applicazioni a bassa pressione (Low Energy), mentre quella in poliammide standard presenta il valore inferiore. Tuttavia per le prove con un modulo reale nell’impianto SALPO, è stata selezionata la membrana Low Energy in quanto presenta una migliore stabilità chimica, rispetto alla CE, ed è in grado di lavorare in un intervallo di pH più esteso.