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Valutazione e gestione del rischio delle infrastrutture idrauliche: linee guida per lo sviluppo di una metodologia integrata

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Valutazione e gestione del rischio delle infrastrutture idrauliche: linee guida per lo sviluppo di una metodologia integrata

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:16 pm

Il presente documento è stato redatto nell’ambito del progetto “Studi su potenziali sviluppi delle energie rinnovabili – Metodi per la sicurezza dei bacini idroelettrici e l’utilizzo ottimale della risorsa idrica definito nell’Accordo Triennale tra il Ministero dello Sviluppo Economico e E.R.S.E. S.p.A. firmato il 29 Luglio 2009. Gli impianti di generazione idroelettrica rappresentano, nel sistema elettrico nazionale, la più importante fonte di energia rinnovabile, particolarmente pregiata in quanto rapidamente disponibile per soddisfare i picchi di domanda di energia elettrica. Al contempo, tali impianti rappresentano un rilevante problema di sicurezza, in quanto l’eventuale collasso strutturale dell’opera di sbarramento e il conseguente rilascio dell’invaso nelle aree a valle possono produrre consistenti perdite umane ed ingenti danni economici ed ambientali. È pertanto di fondamentale importanza poter disporre di adeguati strumenti per l’analisi, la valutazione e la gestione del rischio associato alle infrastrutture idroelettriche, sopratutto nell’attuale contesto di progressivo invecchiamento e degrado strutturale che caratterizza il parco dighe nazionale, che possano favorire l’identificazione degli opportuni interventi di adeguamento di queste opere a standard di sicurezza accettabili. L’attività svolta si propone di contribuire ad una gestione più sicura delle dighe e dei bacini tenendo conto sia dei rischi derivanti da eventi naturali quali, per esempio, piene, terremoti, frane (safety), sia da rischi accidentali e/o intenzionali derivanti da azioni antropiche quali azioni di sabotaggio o azioni terroristiche (security), con l’obiettivo di definire e proporre una metodologia integrata per l’analisi e la valutazione del rischio associato, che garantisca al contempo un approccio rigoroso, trasparente e possibilmente condiviso da tutti gli operatori del settore nella gestione della sicurezza di queste importanti infrastrutture. L’analisi e la valutazione del rischio di una infrastruttura idroelettrica nei confronti di eventi naturali e/o antropici è basata sull’equazione che correla il rischio alla probabilità di accadimento dell’evento avverso, alla vulnerabilità e alle conseguenze e deve includere in modo opportuno e sistematico i seguenti componenti: �ƒ una procedura per identificare i possibili eventi pericolosi (piene, frane, terremoti, attacchi terroristici, intrusioni e sabotaggi ai componenti critici d’impianto); �ƒ una metodologia di analisi delle modalità di risposta e della vulnerabilità della struttura e dei suoi componenti nel caso in cui si verifichi l’evento avverso ; �ƒ una procedura per la valutazione delle conseguenze nel caso il verificarsi di un evento avverso comprometta, ad esempio, la capacità di ritenuta della diga o la continuità del servizio della rete di trasmissione: le conseguenze vanno valutate da un punto di vista ambientale, sociale, economico e legale; �ƒ una procedura per la valutazione e gestione del rischio, che, una volta definito e quantificato, consenta di stabilire se questo è tollerabile e se le relative misure di controllo e i dispositivi e le misure di prevenzione siano adeguate, ed eventualmente individuare opportune strategie di mitigazione del rischio stesso. Nell’anno in corso sono state individuate e analizzate criticamente le metodologie di analisi e di valutazione del rischio attualmente disponibili, le linee guida e alcune “case histories” significative internazionali. Ciò ha consentito di individuare le principali caratteristiche che dovranno essere assicurate nel progetto e nello sviluppo della metodologia proposta per la valutazione e la gestione di un portfolio dighe (cioè di un gruppo di sbarramenti di cui è responsabile un unico soggetto). È stata quindi definita una modalità, articolata in fasi successive, per il coinvolgimento ottimale di tutti gli “stakeholders” interessati per valutare, modificare, integrare e promuovere l’adozione della metodologia proposta, che verrà sviluppata e testata nel periodo 2010-2011.

L’attività è stata svolta in collaborazione con il dipartimento PRICOS (Progettazione, Riabilitazione e Controllo delle Strutture Convenzionali ed Innovative), dell’Università degli Studi di Chieti – Pescara.

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