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Valutazione e gestione del rischio delle infrastrutture idroelettriche: estensione ad eventi di piena

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Valutazione e gestione del rischio delle infrastrutture idroelettriche: estensione ad eventi di piena

La metodologia integrata per l’analisi, la valutazione e la gestione del rischio idroelettrico è stata estesa considerando gli eventi di piena in aggiunta agli eventi sismici. Per l’applicazione e la verifica della metodologia sviluppata è stato individuato un sito campione: la diga di Penne in provincia di Pescara su cui sono stati condotti i primi studi.

Nel sistema elettrico nazionale, l’energia idroelettrica rappresenta la più importante fonte di energia pulita rinnovabile. Gli impianti di generazione hanno peraltro la particolarità di poter coprire facilmente gli improvvisi picchi di richiesta. Le dighe inoltre forniscono acqua potabile, contribuiscono al controllodei corsi fluviali e alla protezione dalle inondazioni, sono usate per l’irrigazione e la ricreazione. Allo stesso tempo però gli impianti idroelettrici costituiscono un problema di sicurezza, perchè l’eventuale collasso strutturale di una diga e il conseguente rilascio d’acqua nelle aree a valle possono produrre perdite umane, danni economici e ambientali. Lo sviluppo di strumenti per l’analisi, la valutazione e la gestione del rischio di tali infrastrutture rappresenta un punto cruciale, sopratutto nel contesto di progressivo invecchiamento e degrado strutturale che caratterizza il parco dighe nazionale. Il rapporto documenta le attività svolte per il completamento e l’applicazione della metodologia per l’analisi, la valutazione e la gestione del rischio delle infrastrutture idrauliche: la metodologia integrata,già sviluppata per gli eventi sismici, è stata estesa agli eventi di piena. L’analisi del rischio idrologico deve includere in modo sistematico la stima probabilistica delle tre componenti che concorrono alla definizione del rischio: pericolosità, vulnerabilità e conseguenze. Sono state individuate le diverse procedure statistiche di letteratura (il cui utilizzo deve essere valutato caso per caso in funzione del tipo e della numerosità dei dati storici disponibili) per la valutazione della pericolosità idrologica fornita in termini di portata massima per diversi tempi di ritorno proveniente dal bacino imbrifero a monte della sezione in cui è ubicata la diga. Sono stati anche individuati i principali modi di rottura dei sistemi diga è bacino è opere accessorie a fronte di eventi di piena. Per la valutazione della vulnerabilità e delle conseguenze si è richiamato quanto sviluppato nelle precedenti fasi dello studio. E’ stata intrapresa l’analisi di rischio sul caso campione della diga di Penne (PE). L’attività svolta, che ha visto il coinvolgimento dei tecnici responsabili della diga e di esperti con diverse competenze, haconsentito di raggiungere un buon grado di conoscenza della struttura e di cominciare a impostare l’analisi di rischio individuando gli scenari di pericolosità e i principali modi di rottura. Sono stati sviluppati gli alberi degli eventi qualitativi per i modi di rottura che si è ritenuto opportuno inserire nel modello di rischio, evidenziando le sequenza logica di occorrenza di particolari stati del sistema. Gliapprofondimenti successivi dovranno prevedere la valutazione probabilistica della vulnerabilità strutturale e delle conseguenze.

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