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Biometano: un vettore energetico rinnovabile e versatile

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Biometano: un vettore energetico rinnovabile e versatile

L’articolo fa il punto sul quadro normativo e regolatorio del biometano in Italia ed esamina i principali fattori che hanno finora limitato lo sviluppo di questo vettore energetico a basse emissioni sul ciclo di vita e in grado di aggiungere flessibilità al sistema energetico nazionale.

La produzione di biometano di purezza idonea all’immissione in rete o all’utilizzo in autotrazione rappresenta la naturale evoluzione del settore del biogas. Il potenziale è importante per l’Italia ed è stimato tra i 4 e gli 8 miliardi di Sm3/anno di biometano. Il DM 5 dicembre 2013 ha aperto la strada alla produzione di questo vettore energetico rinnovabile e flessibile. Il decreto ha avuto il merito di stimolare lo sviluppo del necessario quadro tecnico, normativo e regolatorio per l’immissione in rete del biometano, ma non ha finora sortito i risultati auspicati in termini di impianti realizzati.

L’attuale schema di incentivazione rende l’investimento economicamente interessante solo per chi tratta la Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani (FORSU). La pubblicazione del nuovo decreto, attesa nel 2018, dovrebbe essere decisiva per lo sviluppo di questo vettore a basse emissioni sul ciclo di vita e in grado di aggiungere flessibilità al sistema energetico nazionale, svolgendo un ruolo di “cerniera” tra il sistema elettrico e quello del gas.

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