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pubblicazioni - Articolo ISI

Health effects of active mobility and their economic value: Unit
benefit factor estimates for Italy

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Health effects of active mobility and their economic value: Unit
benefit factor estimates for Italy

Questo studio quantifica, in termini ecobomici, i benefici per la salute associati al passaggio dalla mobilità passiva a quella attiva (camminare, bicicletta ed e-bike) in alcune città italiane con lo scopo di identificare fattori di beneficio unitari da usare per lo sviluppo di politiche di mobilità. Gli impatti vengono stimati misurando la variazione della mortalità attesa e tenendo conto sia degli effetti positivi (aumento dell’attività fisica) che di quelli negativi (aumento dell’inalazione di inquinanti atmosferici e del rischio incidenti) associati al cambio modale. La quantificazione tiene conto della struttura demografica e dei tassi di mortalità specifici di ciascuna città e classe di età, così come dei livelli di attività fisica pregressa. Gli effetti positivi della mobilità attiva risultano superiori a quelli negativi per tutti i mezzi considerati, anche se con grandi differenze tra i mezzi e le città considerate. Camminare genera molti più benefici rispetto all’uso della bici o dell’e-bike e, in città particolarmente inquinate, il beneficio complessivo può annullarsi nel caso dell’e-bike.

Lo studio quantifica in termini economici i benefici per la salute generati dal passaggio da modalità di trasporto passive (auto e moto) a modalità attive in Italia, in modo tale da definire fattori di beneficio da utilizzare nello sviluppo di politiche per la mobilità.

 

Le modalità di trasporto attivo considerate sono l’andare a piedi, la bici e la bici elettrica.

 

Metodologia: la quantificazione viene effettuata grazie allo sviluppo di uno scenario decennale per alcune città italiane. Il passaggio da mobilità passiva ad attiva ha degli effetti benefici sulla salute grazie all’aumento dell’attività fisica, ma anche effetti passivi a causa della maggior esposizione agli inquinanti atmosferici e al maggior rischio di incidenti stradali. Gli impatti sulla salute vengono misurati tramite la variazione della mortalità attesa, considerando tassi di mortalità e struttura demografica specifici di ogni città. Viene anche considerato il livello di attività fisica pregressa, per fasce di età. La variazione del tasso di mortalità dovuta al cambiamento della modalità di trasporto viene convertita in termini monetari tramite il value of a life year (VOLY) e il value of a statistical life (VSL). I fattori di beneficio unitari sono espressi in euro/km, sulla base del totale delle distanze complessivamente percorse nel corso dello scenario.

 

Risultati: il beneficio per la salute garantito dall’aumento dell’attività fisica risulta maggiore del danno causato dalla maggior esposizione agli inquinanti e al maggior rischio di infortuni. Tuttavia, ci sono notevoli differenze tra i vari modi considerati: il beneficio medio è di 0,32 euro/km per l’andare a piedi e molto minore nel caso di bici e bici elettriche (0,06 e 0,02 euro/km) a causa dei diversi livelli di sforzo fisico, durata dell’attività e ventilazione polmonare. Nelle città con elevate concentrazioni di inquinanti atmosferici di background, il beneficio per la salute può risultare nullo nel caso delle bici elettriche.

 

Conclusioni: questo è il primo lavoro che utilizza il VOLY per la monetizzazione dei benefici per la salute e che valuta gli effetti sulla salute dell’uso delle bici elettriche. Vengono inoltre considerati sia la struttura demografica e i livelli di attività fisica pregressa della popolazione. La maggior limitazione è che gli impatti calcolati si basano solamente sulla variazione della mortalità e non considerano quella della morbilità.

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