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Un modello ibrido euleriano-lagrangiano per la qualità dell’aria e la stima del contributo delle sorgenti in ambito urbano: caso studio per il centro di Milano

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Un modello ibrido euleriano-lagrangiano per la qualità dell’aria e la stima del contributo delle sorgenti in ambito urbano: caso studio per il centro di Milano

L’articolo descrive lo sviluppo e l’applicazione di un sistema modellistico ibrido per la ricostruzione dei contributi delle principali fonti emissive, incluso il trasporto su strada, alla qualità dell’aria nel centro di Milano.

Il lavoro discute le potenzialità applicative di un sistema modellistico ibrido, sviluppato combinando un modello di tipo euleriano, applicato alla scala regionale, con un modello lagrangiano, applicato alla scala locale, tanto per la stima dei livelli di concentrazione di inquinanti atmosferici in area urbana quanto del contributo delle diverse sorgenti di emissioni a tali livelli. Nel dettaglio il sistema è costituito dal modello euleriano CAMx e dal modello lagrangiano AUSTAL2000, insieme con i modelli WRF e TALdia per la predisposizione dei relativi dati meteorologici in ingresso, e dal modello SMOKE, per l’elaborazione e la predisposizione dei dati emissivi a partire dagli inventari delle emissioni. L’applicazione presentata si riferisce ad un caso di studio relativo al centro di Milano per le concentrazioni atmosferiche di materiale particolato fine (PM2.5) e di biossido di azoto (NO2), inquinanti che determinano le principali criticità per il rispetto dei limiti di qualità dell’aria. I risultati mostrano una buona capacità di ricostruzione dei campi di concentrazione ad elevata risoluzione spaziale in ambito urbano, coerentemente con la struttura dell’ambiente costruito che influenza tanto la distribuzione spaziale delle sorgenti, nella fattispecie la struttura del reticolo stradale, quanto le modalità di dispersione delle loro emissioni. Il confronto con i dati osservati mostra tuttavia delle carenze nella corretta ricostruzione dei livelli di concentrazione, soprattutto nel caso delle polveri, non tanto nei valori medi annui quanto piuttosto negli andamenti giornalieri, in particolare nel periodo invernale, quando la componente meteorologica del sistema fatica a riprodurre la persistenza di condizioni di stabilità atmosferica che favoriscono l’accumulo degli inquinanti.

 

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