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rapporti - Deliverable

1.2.5.1-Indagine sulla applicabilità della tecnica elettrochimica EPR (Electrochemical Potentiokinetic Reactivation)

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1.2.5.1-Indagine sulla applicabilità della tecnica elettrochimica EPR (Electrochemical Potentiokinetic Reactivation)

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 01:18 pm

Il gas naturale rappresenta attualmente la fonte più rilevante per la generazione di energia elettrica in Italia e il suo ruolo è destinato a crescere nel breve e medio termine: scenari attendibili vedono il gas naturale contribuire per oltre 50% della generazione di energia elettrica in Italia nel 2010, soprattutto attraverso cicli combinati. Le parti calde delle turbine a gas sono oggi i componenti eserciti in condizioni più spinte in termini di esposizione a sollecitazione, temperatura e tempo. Piccole variazioni delle condizioni di esercizio possono influenzare pesantemente le prestazioni dei materiali e la loro vita (durata effettiva senza danneggiamento irreversibile). Di conseguenza soprattutto nel caso di esercizio flessibile di questi impianti per la valutazione della vita residua dei componenti. è importante disporre di tecniche utilizzabili per la determinazione delle proprietà meccaniche di leghe esercite a caldo. All’interno del progetto GEN 21, nel sottoprogetto GAS, la Task 5 del WP GASCOMP è stata quindi dedicata alla valutazione di nuove metodologie, affidabili ed efficaci, per la valutazione del degrado dei componenti critici dei turbogas, come strumento per assicurare affidabilità di esercizio delle macchine ed una estensione della vita utile dei componenti in un contesto di ridotti costi di esercizio e manutenzione. Fra le varie tecniche utilizzabili si è rivolta una particolare attenzione ad una tecnica di tipo elettrochimico, atta a fornire lo stato di degrado di superleghe a base Nichel esposte per tempi lunghi a temperature elevate ed in grado di discriminare anche l’effetto della presenza di una sollecitazione. Questo metodo elettrochimico, già sperimentato ed utilizzato sugli acciai inossidabili (basso legati, duplex ed austenitici), pare molto promettente per l’esame non distruttivo di componenti eserciti, dopo lo stripping del rivestimento, per mappare il degrado effettivo subito nelle varie regioni e individuare quelle più sollecitate e più calde. Per tale ragione è stata effettuata una sperimentazione su superleghe di Nichel esposte a varie combinazioni tempo/temperatura per valutare l’effettiva applicabilità della tecnica elettrochimica e raccogliere una prima serie di dati che consentano di convalidare il metodo. Questa prima fase dell’attività deve costituire il punto di partenza per l’applicazione in campo del metodo ai componenti eserciti soprattutto a quelli molto costosi dell’ultima generazione. Nella seconda fase si applicherà questa tecnica a materiali monocristallini tipicamente utilizzati nella parti calde mobili delle turbine dell’ultima generazione.

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