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Valutazione multiscala dell’impatto sulla qualità dell’aria di politiche di mobilità elettrica

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Valutazione multiscala dell’impatto sulla qualità dell’aria di politiche di mobilità elettrica

Il rapporto descrive i risultati relativi alla messa a punto e valutazione dell’impattosulla qualità dell’aria di scenari di mobilità elettrica relativi sia alla scala nazionale che metropolitana.

Politiche di mobilità sostenibile, come quella che prevede incentivi per la diffusione di veicoli elettrici, comportano la riduzione di emissioni di inquinanti in atmosfera e possono avere un effetto benefico sull’ambiente e sulla salute umana. Nell’ambito del progetto “Mobilità Elettrica” questo studio si pone l’obiettivo di quantificare l’impatto di queste policy, stimando la riduzione delle concentrazioni degli inquinanti atmosferici che hanno origine dai processi di combustione dei veicoli. La prima parte di questo lavoro è basata sulla definizione di scenari di mobilità che tengono conto di una penetrazione massiccia di veicoli elettrici nel parco circolante, tenendo conto soltanto del comparto delle automobili private. Successivamente gli scenari di mobilità sono stati trasposti in termini emissivi, sulla base della variazione delle percorrenze associate a veicoli con diversa alimentazione. Infine si procede alla simulazione dello stato della qualità dell’aria e all’analisi della variazione delle concentrazioni di inquinanti, mediante il confronto tra le concentrazioni simulate per l’anno di riferimento (il 2010) e quelle associate a ciascuno scenario. Lo strumento chiave di questa analisi è il sistema di modellistica ibrida realizzato e perfezionato da RSE negli ultimi anni.

Tale catena modellistica consente di valutare diverse policy di mobilità dalla scala nazionale fino a quella urbana, dove si raggiunge una risoluzione orizzontale di 20 m. A questa scala, la città di Milano, nota per episodi critici di inquinamento urbano, è l’oggetto di questo studio. L’approccio multi-scala, che costituisce uno degli aspetti originali di questo lavoro, si rivela particolarmente efficace per offrire un ventaglio di prospettive ai decisori politici. L’applicazione del modello ha evidenziato come uno scenario alla scala nazionale che impone nel 2030 una percentuale di veicoli elettrici pari al 20%, una quota equivalente di veicoli alimentati con GPL e metano e il resto con combustibili tradizionali, comporti una riduzione di NO2 del 7% a Milano e del 20% a Roma. Una riduzione delle concentrazioni di PM2.5, NOx e carbonio elementare, se pur contenuta, si evidenzia anche modellando uno scenario analogo applicato alla scala urbana.

In generale la penetrazione di veicoli elettrici ha un effetto non trascurabile sulla concentrazione dei principali inquinanti atmosferici associati al traffico veicolare anche se ci sono altre categorie che hanno un peso considerevole sulla qualità dell’aria, ad esempio la combustione di biomassa per il PM2.5. Ancora alla scala urbana, sono stati analizzati anche gli effetti di policy di mobilità sostenibile volte a disincentivare l’utilizzo dell’auto privata, a favore del trasporto collettivo. La metodologia sviluppata si è dimostrata promettente per affrontare l’analisi di scenari ed ha evidenziato come le policy di mobilità contribuiscano al miglioramento della qualità dell’aria in ambito urbano, che risulta però fortemente dipendente da altre categorie di emissione.

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