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Studio di mobilità sull’area di Parma: analisi preliminare

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Studio di mobilità sull’area di Parma: analisi preliminare

Si riporta uno studio sull’individuazione di misure di mobilità sostenibile per l’Area metropolitana di Parma, L’obiettivo è verificare la fattibilità delle soluzioni proposte dalla studio sull’area Milanese e, allo stesso tempo, individuare altre possibili soluzione “ad hoc” per ambiti urbani con caratteristiche strutturali diverse e dimensioni minori rispetto a quelle precedentemente analizzate. In ragione della complessità del lavoro, in questo primo anno si è proceduto ad un’analisi di fattibilità che fornirà gli elementi necessari per pianificare l’attività di ricerca del prossimo triennio.

La città di Parma ha approvato, nel 2015, il piano urbano per la mobilità sostenibile (PUMS) e sta pianificando una revisione del documento per aggiornarlo in funzione delle nuove esigenze di mobilità che dovrà affrontare nei prossimi anni. In quest’ottica il Comune di Parma, vista l’esperienza ed i risultati conseguiti da RSE sull’attività svolta sull’individuazione di misure di mobilità sostenibile per l’area metropolitana milanese (rapporto RdS 17001221, 2017), ha chiesto a RSE di supportarlo per individuare possibili soluzioni integrative al PUMS stesso, dando inizio ad una collaborazione. L’obiettivo dunque è quello di replicare l’esperienza e lo studio fatto per l’area milanese anche sull’area estesa di Parma.

L’analisi del caso di Milano ha di fatto consentito la definizione, seppur in termini molto generali, di obiettivi di risparmio energetico e dei relativi impatti ambientali per una serie di possibili linee d’azione di mobilità sostenibili. Nella logica di poter verificare la replicabilità di tali interventi su altre realtà urbane nazionali, diverse dall’area metropolitana milanese, si ritiene utile replicare anche sull’area di Parma l’approccio modellistico utilizzato sull’area milanese. Tale approccio consentirà, di verificare la fattibilità delle soluzioni proposte dallo studio precedente e, allo stesso tempo, di individuare altre possibili soluzioni “ad hoc” per ambiti urbani con caratteristiche strutturali diverse e dimensioni minori rispetto a quelle precedentemente analizzate. In ragione della complessità del lavoro, in questo primo anno si è proceduto a un’analisi preliminare che fornirà gli elementi necessari per pianificare l’attività di ricerca del prossimo triennio.

Come punto d’inizio di questa analisi si è deciso di partire dall’analisi del PUMS (Piano Urbano della Mobilità) documento redatto secondo le indicazioni delle linee guida dettate dalla commissione europea e dei ministeri di competenza.

L’obiettivo del PUMS è definire le politiche di mobilità previste per il prossimo decennio in un’ottica allargata di miglioramento di accessibilità, vivibilità e qualità dello spazio pubblico; per questo la redazione del documento è stata fatta coinvolgendo tutti i portatori d’interesse del sistema di mobilità. Da questa prima analisi si evince la necessità del comune di Parma di studiare nuove soluzioni mirate a ridurre il numero di spostamenti di tipo privato/individuale in favore di un maggiore utilizzo di soluzione pubbliche e collettive.

Si è quindi deciso di indagare più approfonditamente sui mezzi di trasporto presenti in città, ovvero il servizio ferroviario (che rappresentano il mezzo di trasporto collettivo più energivoro) e il trasporto pubblico collettivo, assicurato da una serie di linee di autobus (in quanto mezzo di trasporto pubblico principale per il territorio parmense).

In attesa di ridefinire nuove proposte di trasporto collettivo, attraverso studi trasportistici che richiedono una complessa mole di dati in via di acquisizione, si è stimato il potenziale impatto energetico ambientale che potrebbe derivare da un aggiornamento tecnologico degli attuali mezzi circolanti.

Per quanto riguarda l’approfondimento del trasporto su ferro, si è visto come una sostituzione del parco rotabile regionale con mezzi di ultima generazione sia in grado di garantire un risparmio energetico specifico di oltre il 40% rispetto ai treni di vecchia generazione ancora in circolazione e di oltre il 20% se confrontato con treni più moderni. Per quanto riguarda gli autobus, invece, si è studiato come una sostituzione della flotta con veicoli elettrici possa impattare in termini energetico ambientali per il territorio di Parma. Da questa seconda analisi si è visto come una sostituzione dell’intera flotta sia in grado di generare un risparmio energetico annuo di 2,74 ktep e una conseguente riduzione in termini di emissioni di gas serra e inquinanti.

Infine, lo studio si è concluso ipotizzando, in attesa di concludere il lavoro modellistico trasportistico, di “replicare” sull’area di Parma le misure messe a punto per l’area di Milano.

A titolo di confronto gli impatti potenziali delle misure di mobilità dell’area di Milano sono stati messi a confronto con quelli stimati dal PUMS per misure di mobilità sostenibili relativamente comparabili.

Si tratta ovviamente di una valutazione qualitativa, che dovrà essere contestualizzata sulle specificità dell’area in studio e puntualizzata non appena saranno disponibili le informazione di dettaglio che potranno derivare dallo studio. Sebbene l’ordine di grandezza dei due studi sia differente, si è deciso di confrontare gli impatti in termini di variazioni percentuali rispetto ai rispettivi scenari di riferimento e per fare ciò si è cercato di definire quali aree d’intervento potessero essere comparabili fra le azioni ipotizzate da RSE e quelle in programma dall’amministrazione parmense. Le azioni selezionate sono state quelle di incremento delle zone ZTL, il potenziamento delle linee di superficie e della rete ciclabile.

Dagli studi di RSE emerge che l’impatto combinato delle 3 azioni selezionate porterebbe ad una riduzione delle emissioni di CO2 dell’12,6% contro una riduzione dell’11% prevista dall’amministrazione di Parma. Il confronto è stato fatto anche analizzando le variazioni delle scelte modali dei viaggiatori sia per l’intera area di studio che per la sola zona interna al comune di riferimento.

Ragionando in termini di area vasta, fatto salvo le evidenti differenze di contesto e di approccio dei due casi, il confronto fra i due approcci fornisce risultati comparabili, sia per le misure sul trasporto privato che a favore di quelle pubbliche. Le differenze dei due casi si fanno invece più marcate mettendo a confronto i risultati per la sola area interna ai due comuni, per il caso milanese l’impatto stimato per la riduzione del modo privato è significativamente più ampia rispetto al caso parmense, con una riduzione del 21% contro l’11% di Parma.

Queste prime considerazioni evidenziano dunque, la potenzialità di interventi che si possono realizzare nell’area parmense a favore di una mobilità più sostenibile. Inoltre i risultati ottenuti dal confronto degli impatti potenziali delle misure di mobilità dell’area di Milano con quelli stimati dal PUMS, seppur ancora in termini molto qualitativi, sembrano confermare la replicabilità dell’approccio metodologico utilizzato per affrontare gli studi sulla mobilità sostenibile nei centri urbani.

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