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Le esternalità dei veicoli privati: un confronto mediante LCA

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Le esternalità dei veicoli privati: un confronto mediante LCA

Lo scopo dello studio è di confrontare i costi esterni di un veicolo elettrico benzina e diesel per trasporto privato (VW Golf) lungo l’intero ciclo di vita, partendo da una LCA dettagliata e da una consolidata metodologia per la valutazione deicosti esterni di emissioni atmosferiche. L’approccio individuato mira a fornire al decisore una lettura complementare e non tradizionale dei risultati di una LCA ed uno strumento di supporto che, in fase di definizione delle politiche per lamobilità, fornisca un utile confronto con tasse, incentivi ed altri strumenti economici. Il fine dello studio è quello di fornire valutazioni sito dipendenti dei costi esterni, attraverso l’utilizzo di fattori di danno funzione dell’area geograficadi emissione, dell’altezza di emissione, dell’anno di emissione e della densità abitativa dell’area in cui avviene l’emissione.

L’obiettivo dello studio è di confrontare le esternalità generate dalle motorizzazioni elettrica, diesel e benzina di un veicolo medio per il trasporto privato (una VW Golf) lungo l’intero ciclo di vita. Nonostante numerosi studi riconoscano l’utilità di accoppiare LCA e valutazione dei costi esterni, la maggior parte di questi fa uso di fattori di danno medi, senza considerare una assegnazione geografica degli impatti. Partendo dai risultati del progetto NEEDS, il presente studio mette a punto una metodologia per tenere conto, nella valutazione dei costi esterni, di: anno di emissione; altezza di emissione; area geografica di emissione; densità abitativa della regione di emissione. L’applicazione della metodologia ha comportato lo sviluppo di una LCA completa per i veicoli, considerando consumi reali in ciclo di guida urbano tratti da EPA (fueleconomy.gov) e fattori di emissione reali tratti dall’inventario nazionale delle emissioni per il settore trasporti.

Ai fini della regionalizzazione, si è ipotizzato che la fase d’uso dei veicoli avvenisse in Italia. L’energia elettrica che ricarica le batterie è costituita dal mix elettrico marginale. L’approvvigionamento dei combustibili fossili che alimentano i veicoli tradizionali è coerentè con i mix attuali di importazione. Per la valutazione dei costi esterni, sono state prese in considerazione le emissioni di PM10, PM2.5, NOx, SOx, NH3 NMVOC, CO2eq. Considerando l’enorme numero (più di diecimila) di processi coinvolti, sono stati presi in considerazione solo quei processi che contribuivano per più del 2% alle emissioni pesate di PM10, PM2.5, NOx, SOx, NH3 NMVOC e per questi è stata effettuata una operazione manuale di assegnazione di una altezza e di una area geografica di emissione, distinguendo tra: Italia (dove viene utilizzato il veicolo e dove viene prodotta la maggior parte dell’energia elettrica di ricarica), Germania (dove avvengono la produzione dei veicoli e l’assemblaggio della batteria), Libia, Algeria Olanda e Russia (per l’approvvigionamento dei combustibili fossili), EU27 e Resto del Mondo (principalmente per la produzione di materie prime e delle celle per la batteria).

I fattori di danno forniti dal progetto NEEDS sono stati aggiornati per tenere conto del tasso di crescita reale del reddito medio pro-capite per gli anni 2000-2015. Inoltre, la funzione di danno per il PM2.5 è stata espressa in funzione della densità abitativa dell’area di emissione (aree urbane, sub-urbane o rurali). La valutazione dei costi esterni per i veicoli analizzati consente di affermare che la Golf Elettrica ha prestazioni migliori soprattutto grazie ai minori costi esterni dovuti ai Cambiamenti Climatici. Per quanto riguarda i costi esterni alla scala regionale, i costi esterni dovuti alle emissioni che avvengono in Italia rendono la motorizzazione elettrica della Golf ancora più competitiva rispetto agli omologhi veicoli diesel e benzina.

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