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rapporti - Deliverable

Stato dell’arte della mappatura del pericolo idrogeologico in relazione alla presenza di infrastrutture del sistema energetico e studio, su un bacino campione, del pericolo di allagamento in ambito urbano

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Stato dell’arte della mappatura del pericolo idrogeologico in relazione alla presenza di infrastrutture del sistema energetico e studio, su un bacino campione, del pericolo di allagamento in ambito urbano

Negli ultimi decenni è emerso che le infrastrutture elettriche sono particolarmente vulnerabili agli eventi meteorologici estremi: in questo rapporto è stata effettuata un’analisi critica della mappatura esistentedel pericolo idrogeologico a scala nazionale con il fine di definire metodologie per redigere indici di rischio per le infrastrutture del sistema energetico. In aggiunta sono stati eseguiti due approfondimentiper la stima dell’intensità del pericolo d’inondazione.

Le minacce idrogeologiche, quali alluvioni e frane, sono da sempre causa ricorrente di danni a persone e cose in tutto il mondo e per questo, anche nel nostro Paese, il Governo ha istituito delle Autorità che effettuano studi per la loro previsione e piani per l’attuazione di misure di protezione e mitigazione. Mentre oggetto di attenzione per le Autorità è innanzitutto il rischio alle persone e ai beni pubblici e privati in generale, oggetto specifico di questa attività è invece la valutazione del rischio idrogeologico per le infrastrutture del sistema energetico nazionale. Un’attività preliminare è consistita nell’effettuare un’indagine aggiornata delle mappature della pericolosità idrogeologica disponibili a scala nazionale.

Per quanto riguarda il pericolo di inondazione sono state raccolte le informazioni sulle valutazioni redatte dalle Autorità nazionali nell’ambito della pianificazione di bacino quali Piani stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) e Mappe della Pericolosità e del Rischio Alluvioni (Direttiva 2007/60/CE). In particolare è stata verificata la disponibilità di mappe di pericolosità in formato digitale che possano essere impiegate in modo rapido ed efficiente per elaborazioni a scala nazionale ed è stata sviluppata e testata una metodologia per derivare da tali mappe i valori di altezza d’acqua in corrispondenza di elementi strutturali del sistema elettrico vulnerabili agli allagamenti.

Per quanto riguarda le frane, anche in questo caso è stata effettuata un’analisi delle mappe dei PAI e successivamente è stato effettuato un confronto con quelli di una seconda banca dati che è quella del progetto IFFI (Inventario dei fenomeni franosi in Italia) redatta da ISPRA in collaborazione con le Regioni e le Province Autonome.

Parallelamente, siccome le mappe esistenti del pericolo di inondazione sono riferite al caso specifico delle esondazioni fluviali e tuttavia negli ultimi anni sono sempre più frequenti anche allagamenti in ambito urbano causati da piogge intense, è stato sviluppato e testato un modello finalizzato alla simulazione di questo tipo di fenomeno. In particolare è stato modificato il codice di calcolo FLORA2D, sviluppato nei precedenti periodi di ricerca per simulare i fenomeni di esondazione fluviale al fine di adattarlo a simulare anche gli allagamenti da piogge intense. Il modello è stato poi testato mediante applicazione ad alcune aree della città di Matera.

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