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4.2.1-Test di validazione dei modelli di incendio mediante il Codice ECART

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4.2.1-Test di validazione dei modelli di incendio mediante il Codice ECART

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:20 pm

Il presente rapporto è dedicato ad una serie di test di calcolo mirati alla validazione dei modelli di combustione sviluppati da CESI per la simulazione di incendi in ambiente confinato, con particolare attenzione alle tipologie fisiche e geometriche di interesse per l’industria di generazione dell’energia elettrica. I test presentati, di complessità via via crescente, sono stati effettuati per mezzo del codice di calcolo ECART, sviluppato sempre da CESI, in cui i modelli di combustione ed irraggiamento sono stati agganciati ad una più complessa struttura informatica in grado di analizzare il transitorio termodinamico dell’impianto in cui ha luogo l’incidente. Vengono dapprima eseguite alcune serie di test virtuali, in cui sono analizzati un bruciatore di gas e un becco Bunsen, per i quali le previsioni dei modelli sono confrontate con risultati facilmente deducibili dalla letteratura o dalla teoria. Sempre con i modelli CESI, sono poi analizzati i comportamenti di combustioni reali riprodotte nell’ambito di programmi sperimentali dedicati: un test del finlandese VTT di incendio in un locale-campione e un test di incendio in galleria del programma Memorial Tunnel realizzato negli Stati Uniti. Dato l’interesse all’impiego di questi modelli nelle analisi di sicurezza di impianti situati in caverna o collegati con gallerie, grande attenzione viene quindi data alla loro applicazione ad un caso reale documentato, quello del traforo del Monte Bianco, che ha rappresentato un ostacolo non certo semplice per altri investigatori che disponevano di differenti approcci modellistici. La campagna di validazione dimostra la correttezza dell’approccio adottato e conferma i significativi vantaggi che il metodo a volumi finiti proposto offre dal punto di vista delle risorse di calcolo necessarie. Le semplificazioni introdotte per ciò che concerne la descrizione dei campi di moto sono compensate dal fatto che l’analisi di transitori incidentali di intere installazioni, che attualmente non sono affrontabili con i codici fluidodinamici CFD commerciali, risultano effettivamente gestibili con normali apparecchiature di calcolo.

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