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Accumulo termico innovativo negli edifici

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Accumulo termico innovativo negli edifici

Il rapporto riporta i risultati dell’attività svolta sui sistemi di accumulo termicoavanzati.

La disamina svolta nel precedente PAR2016 sui sistemi di accumulo innovativo come strumento efficace per la gestione dei fabbisogni delle utenze settore residenziale e terziario ha portato alla luce l’interesse per l’accumulo termico ad alta densità. Nel presente periodo di riferimento, l’attività di ricerca sul tema si è concentrata sullo sviluppo di un accumulo termico innovativo basato su sali idrati, con reattore e accumulo separati. Si è proceduto su due aspetti principali tra loro fortemente connessi: da un lato lo sviluppo del sorbente, dall’altro lo studio del reattore, nell’ottica di massimizzare la densità di energia e la densità di potenza del sistema. Prime prove sono state effettuate nei laboratori RSE con sali supportati su allumina (solfato di magnesio, solfato di rame, cloruro di calcio).

Sia dati di letteratura, sia le prove effettuate in laboratorio hanno evidenziato la bassa velocità di reazione in assorbimento del solfato di magnesio legata a fenomeni diffusivi con la necessità di ottenere velocità di reazione più elevate e di diminuire le perdite termiche. E’ risultato quindi necessario sviluppare ulteriormente la soluzione di accumulo termochimico in termini di tipologia di supporto/processo di impregnazione sorbente. E’ stata quindi effettuata la progettazione di massima di una postazione di prova ad hoc per testare il materiale per l’accumulo nelle condizioni di esercizio reali: i) temperatura di desorbimento all’interno dell’intervallo 55°C- 200°C, compatibile con i tradizionali sistemi di riscaldamento negli edifici e con i collettori solari a concentrazione; ii) assorbimento a temperatura ambiente e a pressione al di sotto della pressione atmosferica (200 mbar); iii) alimentazione del reattore con vapore puro per massimizzare lo scambio termico e incrementare la velocità di reazione.

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