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Analisi critica delle misure di fondo dei gas climalteranti eseguite in ambito nazionale e europeo

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Analisi critica delle misure di fondo dei gas climalteranti eseguite in ambito nazionale e europeo

Analisi critica delle serie di misure di CO2 acquisite dalle reti di monitoraggio internazionali. Applicazione del criterio di selezione dei dati di fondo BaDS e stima dei tassi di crescita, della distribuzione spaziale e della variabilità temporale utilizzando anche i dati provenienti da misure da satelliti. Applicazione a un evento particolare della tecnica di inversione per stimare le emissioni impattanti su alcune stazioni di misura.

A partire dai dati delle stazioni di misura raccolti lo scorso anno, relativamente alla CO2, si è effettuata una selezione delle serie di maggiore completezza e qualità in termini anche di posizione geografica. Su queste serie è stata eseguita un’analisi al fine di individuare le misure rappresentative del fondo atmosferico. A tal riguardo è stato utilizzato il criterio di selezione dei dati di fondo BaDS (Background Data Selection), sviluppato nel corso dei precedenti anni di Ricerca di Sistema, adattandolo, per poterlo applicare indistintamente a tutte le stazioni in esame.

I risultati ottenuti sono soddisfacenti in quanto i dati di background sono stati selezionati in modo affidabile in tutte le stazioni. Sulla base di questi dati sono stati calcolati i tassi di crescita che sono risultati omogenei, a testimonianza del sistematico aumento della concentrazione di CO2, gas serra che riveste un ruolo preponderante nel produrre il riscaldamento globale e i conseguenti cambiamenti climatici, includendo gli eventi meteorologici estremi, sostanzialmente e prevalentemente emesso dalle attività antropiche ascrivibili al settore elettroenergetico.

É stata poi valutata la distribuzione spaziale e la variabilità temporale della CO2 sul continente europeo utilizzando i dati prodotti da satellite nel programma internazionale Copernicus Atmosphere Monitoring Service e valutandone la confrontabilità con le misure delle stazioni disponibili. Un ulteriore interessante sviluppo è consistito nell’individuare le componenti (combustibili fossili, fuochi e incendi, oceani e biosfera terrestre) che impattano su ciascun sito di misura utilizzando il programma Carbon Tracker in grado di produrre una stima quantitativa del consumo e del rilascio di CO2 dalla superficie terrestre consistente con le osservazioni in atmosfera.

Infine, è stato analizzato un evento particolare, avvenuto a fine marzo 2020, caratterizzato da un aumento della concentrazione di CO2 in più stazioni di misura. Mediante tecniche di inversione e stimando le sorgenti attribuibili a numerosi incendi dovuti a pratiche agricole in uso nella parte orientale del continente europeo, si è valutato l’impatto su alcune stazioni della rete di misura europea. Tale approccio costituisce un utile esempio che potrà essere utilizzato il prossimo anno per individuare e stimare le sorgenti antropiche ascrivibili al settore energetico e al fine di stimare le emissioni nazionali mediante la modellistica inversa.

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