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Approcci per il controllo resiliente di reti interdipendenti di trasmissione e distribuzione

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Approcci per il controllo resiliente di reti interdipendenti di trasmissione e distribuzione

In questo scritto si vanno a descrivere quattro differenti attività di ricerca che hanno come scopo comune quello di pervenire a una migliore comprensione del processo di degradazione di materiali polimerici isolanti in modo da poterne predire la vita utile.

La resilienza delle reti di trasmissione e di distribuzione a fronte di eventi estremi sta diventando sempre più una priorità per gli operatori di rete che assistono ad un aumento della frequenza e della severità degli eventi stessi.

 

Tuttavia, il contesto presente mostra una significativa frammentarietà negli approcci alla resilienza da parte dei TSO e dei DSO, nonostante le spinte dell’autorità regolatoria verso una maggiore armonizzazione delle metodologie di valutazione della resilienza. L’assenza di coordinamento degli interventi tra distribuzione e trasmissione può infatti portare a soluzioni sub-ottime.

 

 

Per questa ragione, il presente rapporto discute innanzitutto alcune misure di supporto reciproco tra i DSO ed i TSO, individuando una promettente interfaccia tra gli operatori di rete nelle curve di capability equivalente nel piano potenza attiva/potenza reattiva. Inoltre, si quantificano i requisiti di una rete di distribuzione, in termini di risorse di accumulo e di generazione, per consentire la gestione in isola intenzionale, una misura attiva per il miglioramento della resilienza delle reti di distribuzione, nel caso di mancata fornitura da parte della rete di trasmissione.

 

 

Un aspetto importante della resilienza consiste nell’individuare soluzioni per la minimizzazione del degrado del sistema a fronte di contingenze multiple prodotte da eventi meteo estremi, coerentemente con la definizione CIGRE C4.47 di resilienza del sistema elettrico. A tal proposito il rapporto presenta una formulazione preliminare per un controllo che minimizza il degrado delle performance del sistema a livello di programmazione dell’esercizio, tenendo conto delle incertezze previsionali che caratterizzano le minacce incombenti sulla rete (intensità, traiettoria e velocità di spostamento) e le condizioni di esercizio del sistema (domanda di carico e generazione rinnovabile).

 

Diverse funzioni obiettivo sono utilizzate per descrivere la condizione di degrado da minimizzare (considerando il valore massimo, l’indice CVAR oppure il rischio atteso associato al degrado, monetizzato in termini di costi per la resilienza). La stessa formulazione consente di tener conto quantitativamente anche del processo di ripristino dei componenti guasti.

 

 

La formulazione generale è applicata su una semplice rete test: le simulazioni dimostrano l’efficacia del controllo nel limitare il degrado. Inoltre, le analisi di sensitività condotte sul parametro alfa (che indica la probabilità massima ammissibile di degrado del sistema a fronte di eventi estremi) e sul tempo di ripristino indicano che il costo per la resilienza aumenta all’aumentare del tempo di ripristino della infrastruttura e al ridursi della probabilità associata all’indicatore CVAR.

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