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Costi esterni della produzione di energia elettrica da biomasse in Italia

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Costi esterni della produzione di energia elettrica da biomasse in Italia

Lo studio confronta le diverse filiere per la produzione di energia elettrica da bioenergie sulla base delle esternalità ambientali generate lungo l’intero ciclo di vita, tenendo conto sia degli impatti globali che locali. I risultati sono confrontati con la produzione di elettricità da gas naturale in ciclo combinato, evidenziando come solo alcune filiere permettano una riduzione di costi esterni rispetto alla produzione da centrali a gas naturale in ciclo combinato.

La promozione dell’utilizzo di Fonti Energetiche Rinnovabili è oggetto di un forte interesse da parte dell’Unione Europea e l’Italia è impegnata attraverso il Piano di Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili (PAN) a coprire i suoi consumi di energia negli usi finali con più di 20 Mtep ottenuti da fonti rinnovabili entro il 2020. Lo sviluppo delle fonti rinnovabili nella produzione di energia elettricacostituisce una linea d’azione strategica all’interno del Piano di Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili. Date le crescenti potenzialità di utilizzo delle biomasse nello scenario energetico, la definizione di un quadro di riferimento “ambientale” sotteso all’utilizzo delle biomasse stesse assume una importanza fondamentale. Obiettivo del presente lavoro è quello di fornire un quadro degli impattipotenziali derivanti dall’utilizzo di varie tipologie di biomasse per la produzione di energia elettrica, utilizzando la metodologia del Life Cycle Assessment (LCA). A questo scopo, è stata realizzata una LCA della produzione di energia elettrica in Italia da differenti tipologie di biomassa, considerando la biomassa solida (da rifiuti urbani e da cippato di legno da foresta coltivata), la biomassa liquida(differenti tipologie di biodiesel ed olî vegetali) ed il biogas (da rifiuti, da coltura dedicata e da fanghi). Nonostante il loro effetto positivo sulle emissioni di gas ad Effetto Serra, tutte le tipologie di biomasse per la produzione di energia elettrica presentano prestazioni peggiori in molti altri indicatori analizzati (ad esempio Acidificazione Atmosferica, Formazione di Smog Fotochimico, Tossicità Umana) seconfrontate con l’energia prodotta da altre fonte rinnovabili (ad esempio l’energia eolica) e persino se confrontate con l’LCA di elettricità prodotta a partire da Gas Naturale in Ciclo Combinato (CCGN), considerata la miglior tecnologia fossile disponibile). Al fine di verificare se i benefici ambientali a scala globale (ridotta emissioni di gas serra e ridotto consumo di risorse) superino gli impatti ambientali alla scala regionale e locale, abbiamo deciso di aggregare i risultati in un unico indicatore: le esternalità ambientali. A questo scopo, è stata applicata la metodologia proposta dalla Agenzia Europea per l’Ambiente. Per prima cosa sono state quantificate le emissioni atmosferiche di CO2, N2O, CH4, NOx,SOx, PM25, NMVOC ed NH3 di tutte le filiere di produzione elettrica da biomasse bioenergie sia solide, sia gassose sia liquide considerando l’intero ciclo di vita dell’energia elettrica. Sono quindi stati calcolati i costi esterni e confrontati sia con una filiera rinnovabile (eolico) sia con la produzione di energia elettrica da centrali CCGN. Il risultato è che solo alcune filiere sono in grado di competere, una voltaaggregati tutti i costi esterni legati alle emissioni atmosferiche, con la produzione da centrali CCGN, mentre tutte generano costi esterni maggiori rispetto all’eolico.

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