La competizione fra le società produttrici di energia rappresenta uno degli aspetti più rilevanti della riforma del settore elettrico Italiano. Si deve infatti osservare che le caratteristiche attuali del nostro parco di generazione, relativamente vecchio e basato in notevole misura sull’olio combustibile, si riflettono in una situazione di mercato particolarmente favorevole agli investimenti nel settore della produzione di energia. Ciò ha determinato, come noto, un enorme numero di richieste di connessione di nuove centrali alla rete di trasmissione nazionale. Gran parte delle richieste sono relative a impianti di produzione a ciclo combinato di grossa taglia (230/400/800MVA) ed alimentate a gas naturale le cui caratteristiche sono estremamente attraenti: costi di investimento bassi e in diminuzione, tempi di costruzione brevi, costi di personale minimi, pulite e con rendimenti elevati. A parità di carico, l’ingresso di queste nuove generazioni ad alto rendimento comporta la riduzione della produzione degli impianti più costosi, con un’evidente diminuzione del costo di produzione del MWh, però comporta anche una modifica della ripartizione dei flussi di carico che potrebbe non essere compatibile con la capacità di trasporto della rete. Poiché l’enorme numero di richieste di connessione e le incertezze relative alla realizzazione delle centrali rende difficile identificare degli scenari di evoluzione del parco di generazione, si ritiene utile sviluppare una procedura di calcolo che permetta di generare automaticamente tali scenari e di valutarli in funzione dell’impatto sul sistema di trasmissione. Questo approccio tende ad identificare quale scenario più probabile di evoluzione del parco di generazione sia quello che minimizza l’impatto sul sistema di trasmissione e garantisca nel contempo un adeguato recupero dell’efficienza (diminuzione del costo del MWh prodotto). Infatti, nell’ipotesi di una sostanziale “rigidità” del sistema di trasmissione, si attribuisce alla generazione la capacità di “adattarsi” alla rete massimizzando comunque la redditività e minimizzando i tempi di ritorno degli investimenti.