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Diagnosi in ambiente naturale dello stato di contaminazione superficiale di isolatori per sistemi AT: confronto tra tecniche di rilievo tradizionali ed innovative

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Diagnosi in ambiente naturale dello stato di contaminazione superficiale di isolatori per sistemi AT: confronto tra tecniche di rilievo tradizionali ed innovative

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 01:17 pm

Nel corso dell’ultimo decennio da più parti sono stati proposti dispositivi atti a rilevare (ed a seguirne l’evoluzione nel tempo) la severità del deposito contaminante sulle superfici degli isolamenti esterni al fine di ottimizzare interventi manutentivi utili a prevenire il degrado dielettrico degli stessi. I dispositivi suddetti sono stati esaminati da una TF, operante nell’ambito delle competenze del WG 33 della CIGRE, e classificati sia in base al parametro di misura utilizzato (densità del deposito salino equivalente DDSE, conduttanza superficiale, corrente di fuga, etc.) come alla principale destinazione di impiego. In merito al monitoraggio nel tempo della severità del deposito contaminato sono stati ritenuti più idonei quei sistemi che attuano l’umidificazione forzata della superficie dell’isolatore sonda, eseguendo poi la misura della conduttanza del deposito[1]. E’ compreso in detta categoria il dispositivo AMICO1, per la cui realizzazione ci si è valsi dell’esperienza acquisita attraverso un’indagine svolta negli anni ottanta in vari siti del territorio nazionale [2][3]. In tale indagine erano state impiegate oltre 20 apparecchiature automatiche che, ad intervalli di tempo prestabiliti, misuravano la conduttanza superficiale su tre isolatori testimoni aventi differente profilo, esposti nel sito in esame e soggetti soltanto ai processi di umidificazione naturali prodotti dalle condizioni ambientali. Il prototipo di AMICO è stato posto in esercizio per un periodo sperimentale presso la stazione ENEL “Rumianca”. La stazione, non presidiata, è situata in un’area industriale in via di sviluppo, in località Macchiareddu a circa 8 chilometri sia dalla città di Cagliari come dal mare aperto, rispettivamente in direzione Ovest e Nord-Ovest. Il prototipo risulta composto da due armadi (fig.1). Il primo, del tipo standardizzato (rack), contiene i componenti di comando e controllo ed era stato installato all’interno di un locale di servizio della stazione. Il secondo (box), appositamente realizzato per contenere gli apparati di potenza e fungere da supporto all’isolatore sonda, era stato installato sul tetto a terrazzo del medesimo edificio. Il prototipo è dettagliatamente descritto in [4]: tuttavia si è ritenuto opportuno riportare anche in questa sede (si veda il successivo punto 2) una breve sintesi di tale descrizione . Il periodo di sperimentazione effettuato presso la suddetta stazione ha confermato le prestazioni del complesso refrigerante previste in sede di progetto ed ha fatto emergere una serie di anomalie relative sia alla circuitazione elettrica come alla disposizione strutturale di alcuni componenti. La puntuale descrizione dei risultati relativi al periodo in esame è data in [5], mentre al successivo punto 3 vengono evidenziati gli aspetti ritenuti più importanti. Link al documento di riferimento: Link A0-041485. 1 AMICO- Acronimo della concisa descrizione del funzionamento e della destinazione d’uso del dispositivo stesso: Artificially Moistened Insulator for Cleaning Organization.

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