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Fabbisogni e consumi delle famiglie vulnerabili: caratterizzazione del fenomeno e politiche di mitigazione e contrasto

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Fabbisogni e consumi delle famiglie vulnerabili: caratterizzazione del fenomeno e politiche di mitigazione e contrasto

Si affronta il tema della Povertà Energetica, un fenomeno complesso che interessa una parte significativa della popolazione che, non potendo utilizzare servizi di base quali la climatizzazione degli edifici, vive in situazioni di disagio sociale, con conseguenti impatti anche per la collettività.
L’obiettivo di questo rapporto è fornire una caratterizzazione del consumatore vulnerabile e delle implicazioni che la Povertà Energetica può avere su di esso. In particolare, l’analisi svolta riguarda il tema della caratterizzazione “a tutto tondo”, affronta il suo impatto con la salute e infine approfondisce alcuni aspetti sul tema della mitigazione del fenomeno.

Nella prima parte del presente rapporto è stato analizzato il fenomeno della Povertà Energetica prima considerando l’aspetto della climatizzazione e approfondendo il legame con la salute, mediante uno studio sulla città di Torino; la Povertà Energetica, infatti, è stata tradizionalmente e storicamente identificata principalmente con un problema di inadeguato riscaldamento delle abitazioni, che insorge quando le persone, per un disagio economico, non riescono a riscaldare la propria abitazione ad un livello soddisfacente di comfort ad un costo accettabile.

Tuttavia, a seguito del progressivo approfondimento del tema e per gli effetti connessi ai cambiamenti climatici ed alle evoluzioni nei comportamenti e nei bisogni delle famiglie, l’attenzione nel tempo è stata estesa anche alla complessiva climatizzazione degli edifici, quindi anche al raffrescamento ed ad altri servizi essenziali (quali la mobilità, potersi permettere di cucinare pasti caldi o avere l’acqua calda a disposizione per la propria igiene personale oppure utilizzare elettrodomestici essenziali) che consentono, al singolo individuo e alla famiglia di cui fa parte, una partecipazione attiva all’interno della società. Secondo le stime di RSE, per un caso di “comfort minimo” (mantenendo una temperatura di almeno 18°C per il riscaldamento e non superiore a 28°C per il raffrescamento delle abitazioni), circa il 12% delle famiglie italiane si vedrebbe costretto a sostenere una spesa “energetica” tale da ricadere nella condizione di Povertà Energetica. Aumentando le condizioni di comfort all’interno delle abitazioni (passando a 20°C per il riscaldamento e a 26°C per il raffrescamento), tale percentuale di famiglie salirebbe al 13%.

La mancanza di servizi base quali la fornitura di energia elettrica e termica per garantire un comfort adeguato determina non solo fenomeni di diseguaglianza e di esclusione sociale, ma ha delle esternalità sulla collettività connesse alla maggiore probabilità di dover utilizzare servizi sanitari e, quindi, esercitare una maggiore pressione in termini di costi e di occupazione delle strutture, oltre che essere causa di fenomeni di assenza dal lavoro e di esclusione sociale, con le ben note conseguenze.

In letteratura, infatti, è dimostrata la correlazione fra Povertà Energetica e salute, intesa come un incremento della probabilità di contrarre malattie all’apparato respiratorio e cardiovascolare, oltre a favorire l’insorgenza di patologie psichiatriche o aggravarle. Da uno studio effettuato sulla città di Torino emerge che i soggetti in Povertà Energetica hanno mediamente una probabilità del 7% superiore agli utenti non in Povertà Energetica di incorrere in una morte prematura per malattie legate al freddo e al caldo quali quelle dell’apparato cardiocircolatorio e respiratorio. I soggetti in Povertà Energetica hanno inoltre più elevate probabilità di ospedalizzazione per le stesse tipologie di patologie, con incrementi di probabilità variabili tra il +5% per le malattie ischemiche e il +46% in caso di asma nei bambini e ragazzi fino a 15 anni. A prescindere dall’aspetto sociale e sanitario, l’ospedalizzazione più frequente comporta anche un aggravio di costi sul Sistema Sanitario Nazionale.

Appare quindi evidente che la Povertà Energetica rappresenta un fenomeno sociale, oggetto di attenzione e di studio da parte della governance europea e nazionale, soprattutto alla luce dei gravi problemi economici che hanno interessato l’economia globale negli ultimi anni e anche in prospettiva delle spinte verso un maggior impegno europeo di sostenibilità ambientale (decarbonizzazione) che inevitabilmente determineranno un aggravio di costo per le famiglie.

Si sta quindi cercando di individuare delle possibili soluzioni di mitigazione al fenomeno agendo sui tre principali fattori che sono strettamente connessi al problema: alti prezzi dell’energia, basso reddito e scarsa qualità energetica delle abitazioni.

L’individuazione di possibili misure per la mitigazione del problema, tema oggetto del progetto triennale, passa attraverso una caratterizzazione del consumatore vulnerabile e delle implicazioni che la Povertà Energetica può avere su di esso: solo in questo modo sarà possibile individuare le misure più efficaci per contrastare il fenomeno e creare di conseguenza politiche ad-hoc che permettano di eradicarlo.

All’interno del panorama italiano, il Bonus sociale elettrico, gas e idrico rappresenta il principale meccanismo del Governo italiano a supporto dei consumatori vulnerabili; la conoscenza delle caratteristiche degli utenti coinvolti diventa, pertanto, fondamentale. Per tale motivo, nella seconda parte del presente rapporto, si è fatto, infine, un focus sugli utenti vulnerabili percettori di bonus sociale.

Ciò ha consentito di evidenziare il fatto che circa il 60% delle famiglie con Bonus vive nel sud Italia e nelle isole, la composizione del loro nucleo familiare è superiore alla media nazionale ed, infine, il 55% di esse vive in case in affitto, che risultano essere mediamente più piccole e con meno stanze rispetto alla media nazionale: tutti questi aspetti dovranno essere tenuti in considerazione dal legislatore per implementare una politica efficace di contrasto al fenomeno.

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