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Influenza delle interazioni fra meteorologia e qualità dell’aria sulla valutazione dell’efficacia di politiche di efficienza energetica

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Influenza delle interazioni fra meteorologia e qualità dell’aria sulla valutazione dell’efficacia di politiche di efficienza energetica

Il rapporto descrive l’applicazione del modello meteorologico e chimico WRF-Chem a scala nazionale, al fine di valutare gli effetti di feedback relativi alle interazioni tra aerosol e meteorologia su politiche di efficienza energetica.

Nel presente documento è descritta l’applicazione del modello meteorologico chimico WRF-Chem a scala nazionale e locale per luglio 2010 e 2030, al fine di valutare gli effetti delle interazioni tra aerosol e meteorologia (effetti di feedback) su politiche di risanamento della qualità dell’aria, inclusi gli interventi di efficienza energetica. A differenza dei modelli tradizionali, WRF-Chem è in grado di valutare i cambiamenti indotti dal carico di particelle presente in atmosferica, sui principali processi meteorologici (es. radiazione solare, nuvolosità…), permettendo una ricostruzione più realistica dei fenomeni atmosferici. Tale modello è stato ampiamente validato nel corso dei precedenti anni di studio per confronto con i dati osservati e con l’approccio di tipo tradizionale. In questo lavoro, il modello è stato dapprima applicato ad un caso base per luglio 2010 in presenza ed inassenza degli effetti di feedback, al fine di analizzare gli effetti di tali meccanismi sulle performance globali della simulazione. E’ stata poi condotta un’analisi di un possibile scenario di intervento al 2030 sia in presenza che in assenza di feedback, per verificare l’efficacia di tali meccanismi anche in presenza di scenari di riduzione delle emissioni dei principali inquinati atmosferici. L’analisi della simulazione 2010 ha evidenziato un miglioramento delle performance del modello in presenza degli effetti di feedback, con variazioni delle concentrazioni di PM2.5 e PM10 circa +25-30%. L’analisi di scenario ha mostrato una riduzione delle concentrazioni di PM2.5 e dei suoi principali precursori gassosi a seguito dell’introduzione di politiche di risanamento, inclusi interventi di efficienzaenergetica. L’implementazione dello scenario produce una riduzione delle concentrazioni di PM2.5 di circa il 5-15%, soprattutto nelle aree maggiormente inquinate, quali la Pianura Padana. Tali riduzioni si sono rivelate più efficaci all’atto dell’attivazione dei meccanismi di feedback, raggiungendo valori di17-18% in Pianura Padana.

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