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La normazione ambientale nel supporto alla decarbonizzazione: analisi del parco normativo e regolatorio in atto

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La normazione ambientale nel supporto alla decarbonizzazione: analisi del parco normativo e regolatorio in atto

Il presente rapporto relaziona le attività di presidio delle attività prenormative CEN, ISO e UNI sui temi del monitoraggio, valutazione e contenimento efficiente delle emissioni convogliate e diffuse emesse da sistemi di produzione industriali, le attività di sviluppo di sistemi di monitoraggio e dell’organizzazione di una serie di eventi di divulgazione a distanza nei confronti di diverse categorie di portatori di interesse, in particolare degli organismi di controllo quali ISPRA e ARPA.
Tra i temi di ricerca si evidenziano, in particolare, i progressi relativi allo sviluppo del nuovo sistema AEDOS 2.0 e alla realizzazione della norma EN 17656 “Stationary source emissions – Requirements on proficiency testing schemes for emission measurements”.

La COP26 [1] ha evidenziato l’urgenza di concretizzare scelte energetiche improntate sull’approccio di sostenibilità. Di contro, rimane una forte dipendenza dalle fonti energetiche da combustibili fossili che ha portato all’integrazione, nella tassonomia europea, a considerare come elementi utili alla transizione il gas naturale (e il nucleare). Non potendo ancora abbandonare completamente le tecnologie di combustione risulta importante provvedere al monitoraggio e controllo delle emissioni da loro generate.
Il ruolo del processo regolatorio e normativo è molto rilevante per la decarbonizzazione e, se non adeguatamente presidiato, può portare a forzature sui costi di gestione di determinate filiere. In questo settore sono numerosi gli interventi a livello europeo come la revisione della direttiva IED [2] e E-PRTR [3] [4]2. La mancanza di un adeguato presidio a livello nazionale di questa evoluzione può influenzare in modo significativo lo sviluppo di intere filiere industriali, modificando anche i rapporti di concorrenza in ambito internazionale.
Nel settore normativo inoltre è stato riscontrato come all’interno di norme pensate per ‘proteggere lo stato di salute pubblica’ (si pensi ad esempio le varie norme sulla determinazione e la limitazione delle emissioni inquinanti emesse dagli impianti industriali) siano a volte inserite norme che sono invece di natura prettamente protezionistica. A titolo di esempio possiamo citare l’introduzione repentina delle limitazioni sulla formaldeide, che ha di fatto messo in estrema difficoltà le aziende che producono pannelli di legno riciclato (e l’Italia ne è un forte produttore) rispetto a quelle aziende che operano fuori dal territorio comunitario o che utilizzano legname nuovo.
Risulta quindi essenziale e strategico presidiare i tavoli normativi e legislativi al fine di garantire la circolazione delle informazioni critiche per tempo e l’armonizzazione delle esigenze nazionali con i diversi partner transnazionali.
Le attività prenormative effettuate nell’ambito della ricerca di Sistema permettono di:
• Conoscere gli orientamenti europei ed extraeuropei nel campo della regolazione delle emissioni in atmosfera.
• Rappresentare gli interessi nazionali nei tavoli ISO e CEN per permettere l’armonizzazione non punitiva del sistema nazionale.
• Introdurre per tempo nel Paese gli argomenti ritenuti strategici in campo internazionale, prima che questi diventino cogenti, ed evitare così di doverli subire, con potenziali grossi danni a livello economico ed industriale.
• Riportare in sede europea e internazionale esigenze nazionali in campo di normazione ad alto impatto industriale ed economico.
• Validare e dare un maggior respiro al processo di decarbonizzazione ed efficientamento energetico.

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