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La normazione ambientale nel supporto alla decarbonizzazione: l’importanza del ruolo delle emissioni diffuse

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La normazione ambientale nel supporto alla decarbonizzazione: l’importanza del ruolo delle emissioni diffuse

Il presente rapporto relaziona le attività di presidio delle attività prenormative CEN, ISO e UNI sui temi del monitoraggio, valutazione e contenimento efficiente delle emissioni convogliate e diffuse emesse da sistemi di produzione industriali, dello sviluppo di sistemi di monitoraggio e dell’organizzazione di una serie di eventi di divulgazione a distanza -visto il contingente periodo di restrizioni sanitarie- nei confronti di diverse categorie di portatori di interesse, in particolare degli organismi di controllo quali ISPRA e ARPA.
Tra i temi di ricerca si evidenziano, in particolare i progressi relativi allo sviluppo del nuovo sistema AEDOS 2.0, e sulla preparazione di una linea guida per la gestione dei SAE.

Ormai si sta, e per fortuna, diffondendo il concetto di ‘giustizia ambientale’, secondo cui ogni produzione industriale, ma più in generale ogni attività umana, deve prendere in considerazione non solo i ‘costi e benefici’ immediati, ma anche gli effetti a medio e lungo termine che fino ad ora sono lasciati in carico alla comunità, quali per esempio, gli effetti legati alle modifiche dell’ambiente o della salute pubblica. Per quanto riguarda le emissioni atmosferiche, diffuse e convogliate, è facile vedere come una minor attenzione al contenimento di queste, inizialmente aumenta la redditività dell’impianto riducendone i costi di esercizio, ma successivamente aumenta le esternalità dell’inquinamento, andando a gravare sulla salute pubblica e sull’ambiente. Numerosi sono stati gli interventi sul piano regolatorio europeo in quest’ottica, come la revisione della direttiva IED e E-PRTR. La mancanza di un adeguato presidio a livello nazionale di questa evoluzione può alterare in modo significativo lo sviluppo di intere filiere industriali, modificando i rapporti di concorrenza in ambito internazionale.
Anche il ruolo del processo regolatorio è indiscutibilmente molto rilevante per la decarbonizzazione e, se non adeguatamente presidiato, può portare a forzature sui costi di gestione di determinate filiere.
L’altro aspetto determinante, che di solito viene trascurato, è che a volte all’interno delle norme pensate per ‘proteggere lo stato di salute pubblica’ (si pensi ad esempio le varie norme sulla determinazione e la limitazione delle emissioni inquinanti emesse dagli impianti industriali) sono inserite norme che sono invece di natura prettamente protezionistica. Risulta quindi essenziale e strategico presidiare i tavoli normativi e legislativi al fine di garantire la circolazione delle informazioni critiche per tempo e l’armonizzazione delle esigenze nazionali con i diversi partner transnazionali.
Le attività prenormative rivestono, quindi, un carattere strategico a livello nazionale perché permettono di:
• Conoscere gli orientamenti europei ed extraeuropei nel campo della regolazione delle emissioni in atmosfera.
• Rappresentare gli interessi nazionali nei tavoli ISO e CEN per permettere un’armonizzazione non punitiva del sistema nazionale.
• Introdurre per tempo nel Paese gli argomenti ritenuti strategici in campo internazionale, prima che questi diventino cogenti, ed evitare così di doverli subire, con potenziali grossi danni a livello economico ed industriale.
• Riportare in sede europea ed internazionale esigenze nazionali in campo di normazione ad alto impatto industriale ed economico.
• Validare e dare un maggior respiro al processo di decarbonizzazione ed efficientamento energetico.
Nell’ambito delle attività pre-normative e delle loro possibili conseguenze concrete sulla vita “reale” degli impianti, le attività svolte nel 2020 sono state:
• Partecipazione attiva come Esperti Nazionali e/o coordinatori ai Gruppi di Lavoro e Comitati Tecnici di settore, tra cui UNI GL4 “Emissioni e qualità dell’aria”, CEN TC 264 “Air Quality” e ISO TC 146 ‘Air Quality’ e le attività di messa a punto relative al metodo di misura di inquinanti non normati (formaldeide, in questo caso).
• In particolare, sono state seguite le attività del gruppo di lavoro CEN TC 264 WG 45 ‘Proficiency testing schemes for emission measurements’ per il quale RSE ha il coordinamento.
• La redazione delle nuove linee guida per a gestione degli SAE (Sistema di Analisi delle Emissioni).
• Realizzazione di azioni di diffusione delle conoscenze del settore attraverso strumenti di formazione a distanza.
• Prosecuzione delle attività per la realizzazione di un sistema open source per l’acquisizione di dati di natura ambientale secondo il nuovo progetto di norma EN 17255 attraverso la costruzione di un dispositivo prototipale, denominato ‘AEDOS 2.0’.

Benché nel 2020 si sia avuto un indubbio rallentamento delle attività, il processo normativo, in ambito CEN, ISO o UNI è stato comunque rilevantissimo.

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