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La pericolosità idrogeologica alla RTN: studi preliminari per la definizione una metodologia a scala nazionale

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La pericolosità idrogeologica alla RTN: studi preliminari per la definizione una metodologia a scala nazionale

In questo documento è riportato uno studio per l’identificazione dei principali pericoli di tipo idrogeologico cui è sottoposta la Rete elettrica di Trasmissione Nazionale (RTN) e per la ricerca dei dati disponibili e dei metodi per la loro quantificazione. Partendo da un campione di casi di disservizi avvenuti negli ultimi 10 anni, sono stati individuati i principali tipi di pericolo e svolto uno studio per una prima indicazione dei possibili metodi speditivi applicabili.

Le infrastrutture del sistema elettrico sono soggette a minacce, di diversa origine, che possono provocare danni e disservizi. Per mitigare tale rischio le utility elettriche sono impegnate a predisporre piani di incremento della resilienza. In questo documento è riportato uno studio per l’identificazione dei principali pericoli di tipo idrogeologico cui è sottoposta la Rete elettrica di Trasmissione Nazionale (RTN) e per la ricerca dei dati disponibili e dei metodi per la loro quantificazione.

 

La quantificazione in termini di tipologia e parametri di intensità del pericolo costituisce, infatti, il primo passo fondamentale per la predisposizione di piani di resilienza. Nel caso del dissesto idrogeologico, i principali fenomeni che comportano disservizi sono le alluvioni e le frane, cui purtroppo il nostro paese è ampiamente soggetto. Essendo la Rete estesa su tutto il territorio nazionale e avendo in questo studio l’obiettivo di fornire elementi utili alla predisposizione di un piano di resilienza che la comprenda in tutta la sua estensione, la ricerca dei dati e dei metodi è finalizzata a ottenere risultati a tale scala.

 

A tale scopo, l’attenzione è posta su metodi di analisi di tipo speditivo, basati su dati uniformemente disponibili per tutto il territorio nazionale, e che siano in grado di fornire in tempi rapidi valutazioni di prima approssimazione su ampie aree.

 

Nello studio, pertanto, si è innanzitutto analizzato un campione, messo a disposizione da Terna, l’operatore della rete di trasmissione nazionale, di casi di disservizi avvenuti negli ultimi 10 anni, dal quale si è avuta conferma che alluvioni e frane sono in ugual misura gli eventi principali all’origine di guasti alla rete per cause di tipo idrogeologico.

 

Sono stati quindi analizzati i più recenti aggiornamenti delle mappature nazionali, predisposte dalle Autorità competenti, delle aree soggette a pericolo di alluvione e frane, con particolare attenzione al tipo di parametri e al loro formato digitale ai fini di utilizzo con sistemi informativi geografici. Dalla intersezione spaziale dei casi di guasto del campione con le mappature è emerso che, nel caso delle alluvioni, la maggior parte sono identificabili tramite le mappature esistenti, mentre al contrario i casi dovuti a frane in buona parte non ricadono in zone mappate, con molta probabilità per il fatto che spesso si tratta di eventi di piccole frane locali che hanno comunque causato la caduta di piante sulle linee elettriche.

 

Sulla base di questa constatazione lo studio è proseguito, da una parte, con la implementazione di un modulo di calcolo per stimare valori di altezze d’acqua e velocità in punti di interesse entro le aree mappate come inondabili; dall’altra con l’analisi di metodologie proposte in letteratura utili per implementare metodi speditivi atti a indentificare le situazioni di pericolo, sia per alluvioni che per frane, non comprese nell’attuale mappatura disponibile.

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