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LCA delle misure di efficienza energetica: analisi dei vettori energetici

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LCA delle misure di efficienza energetica: analisi dei vettori energetici

Valutazione delle prestazioni ambientali dei vettori energetici mediante metodologia LCA al fine di considerare gli effetti diretti, in termini di ridotte pressioni ambientali, del risparmio di energia negli usi finali.

L’attenzione verso l’efficienza energetica negli usi finali deriva da driver di diverso genere: strategici, economici e, non ultimi, ambientali. Ne discende quindi l’importanza, al fine di cogliere l’efficacia in termini complessivi, di riuscire a valutare le ricadute in termini ambientali e, più in generale, in terminidi sostenibilità degli interventi di efficienza energetica. In questo quadro, l’attività svolta è mirata a valutare le prestazioni ambientali dei vettori energetici mediante metodologia LCA al fine di considerare correttamente gli effetti diretti, in termini di ridotte pressioni ambientali, del risparmio di energia negli usi finali. In quest’ottica si è dedicata particolare attenzione alla identificazione dei vettori energetici daconsiderare per i risparmi di energia elettrica e di energia termica. In altre parole si è determinato quale fosse il mix delle fonti energetiche e delle tecnologie di conversione utilizzato per la produzione del vettore energetico finale che viene risparmiato in un dato anno di riferimento. Si sono altresì analizzatigli effetti, in termini di valutazione delle ricadute ambientali, dell’utilizzo di differenti mix di fonti fossili sostituite, evidenziando la rilevanza della scelta del vettore energetico maggiormente adatto alla valutazione delle ricadute ambientali del risparmio energetico. Come anno di riferimento è statoutilizzato il 2009. Relativamente al vettore elettrico, poiché una riduzione della domanda di energia in un ottica di mercato colpirà verosimilmente le tecnologie marginali, si è ritenuto che il vettore risparmiato sia costituito da unmix di tecnologie e fonti fossili il cui peso relativo è determinato dal relativo indice di tecnologia marginale per l’anno in esame. Una volto ricostruito questo mix, gli indicatori di impatto ambientale calcolati tramite LCA sono stati confrontati con quelli associati a mix di produzione reperibili in letteratura o derivanti da analisi meno accurate rilevando differenze variabili tra l’11% relativo alle emissioni di gas serra ad oltre il 100% per l’acidificazione atmosferica, in ragione della composizione del mix stesso. Relativamente al vettore calore, il mix considerato è costituito dal mix fonti fossili consumate nell’anno 2009, nel settori di utilizzo finale. Anche in questo caso il confronto con i risultati, in termini di impattoambientale, che si sarebbero ottenuti con analisi meno approfondite ha portato a differenze simili a quelle dei risparmi elettrici. Si sono infine valutate, a titolo di esempio, le ricadute della scelta di un opportuno vettore energeticosul ciclo di vita di un intervento di risparmio inerente l’illuminazione residenziale, evidenziando ancora un volta come un’opportuna scelta porti a migliorare l’analisi, per alcune categorie di impatto, di oltre il 100% di quanto ottenibile con l’utilizzo di database commerciali.

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