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rapporti - Deliverable

Metodi di misura dei disturbi condotti di dispositivi connessi in rete e di caratterizzazione delle impedenze di rete nel range di frequenza 2 kHz ÷ 500 kHz

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Metodi di misura dei disturbi condotti di dispositivi connessi in rete e di caratterizzazione delle impedenze di rete nel range di frequenza 2 kHz ÷ 500 kHz

Il rapporto illustra i risultati delle attività svolte per la valutazione, nel range di frequenza 2 kHz ÷ 500 kHz, dei possibili metodi di misura ed analisi: (i) dei disturbi iniettati in rete da dispositivi elettronici di potenza; (ii) delle impedenze della rete e dei dispositivi.

Il crescente utilizzo in rete di dispositivi elettronici di potenza, come interfacce di carichi e di generatori distribuiti, sta portando ad una serie di fenomeni relativamente nuovi di interferenza con altri dispositivi connessi in rete, dovuti a rumore concentrato in una banda di frequenza che va da 2 kHz a 500 kHz. I fenomeni di interferenza non si limitano alla impossibilità di comunicare con dispositivi che utilizzano il canale Power Line Communication, ma si estendono anche a malfunzionamenti di altri dispositivi elettronici ed a scatti intempestivi di protezioni di rete. Queste problematiche, di recente interesse anche in ambito normativo, hanno motivato lo studio di tecniche di misura e di stima delle emissioni condotte di dispositivi connessi in rete, nell’intervallo di frequenza 2 kHz ÷ 500 kHz.

I sistemi disturbanti sono stati modellati come equivalenti lineari di tipo Norton, composti da un generatore di corrente e da un’impedenza. La possibilità di predire i disturbi generati da un dispositivo è garantita una volta che siano stati caratterizzati gli elementi del modello equivalente e dell’impedenza della rete alla quale sarà connesso il dispositivo. Per tale motivo l’attività è stata divisa in due filoni principali, il primo riguardante le tecniche di misura delle correnti ed il secondo relativo alle misure di impedenza.

Per quanto riguarda le misure di corrente, sono state prese in esame le principali modalità di misura delle emissioni, nel dominio della frequenza e del tempo. Per le seconde, più adatte alla misura di segnali tempo-varianti quali quelli derivanti da dispositivi di potenza, sono stati esaminati i principali fattori che possono alterare i risultati della stima dei disturbi, cercando di individuare possibili accorgimenti per minimizzarne l’impatto. Sono stati quindi analizzati diversi metodi di stima delle componenti armoniche dei segnali acquisiti, nel range di frequenza di interesse, sia ambientati nel dominio della frequenza, sia in quello misto tempo-frequenza. Questi ultimi, a valle di analisi teoriche e sperimentali su segnali sintetici e reali, si sono rivelati più adeguati per l’analisi di segnali tempo-varianti, anche se l’interpretazione dei risultati risulta più complessa rispetto a quanto si verifica con i metodi nel dominio della frequenza.

Per quanto riguarda le misure di impedenza si è iniziata un’attività di studio di metodi di caratterizzazione nel dominio misto tempo-frequenza, metodi orientati sia a cogliere aspetti di tempo-varianza, sia alle misure in sistemi Multi In Multi Out. Sono stati presi in esame metodi basati sulla misura di parametri di scattering della rete e metodi di misura sulla propagazione di segnali impulsivi di tensione. La caratterizzazione di oggetti reali ha portato alla implementazione di un sistema di misura adatto a misure sia di laboratorio sia “in campo”.

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