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Metodi di misura di inquinati specifici nelle emissioni di impianti a biomassa: avanzamento delle attività per la messa a punto di un metodo armonizzato per la determinazione di CH2O

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Metodi di misura di inquinati specifici nelle emissioni di impianti a biomassa: avanzamento delle attività per la messa a punto di un metodo armonizzato per la determinazione di CH2O

La formaldeide (CH2O) un composto estremamente diffuso in moltissime attivit industriali o scientifiche. Da gennaio 2016 tale composto stato ricatalogato come agente cancerogeno (H350) e mutagenico (H341) e ci ha comportato una grossa limitazione di tale composto nelle emissioni inquinanti, arrivando al limite di 5 mg/Nm3. Non esiste un metodo europeo validato per la sua determinazione nelle emissioni, e per tale motivo stato iniziato il processo per la definizione di tale metodologia. Da un primo esame dei principi candidati, sono stati selezionati i principi di misura spettrofotometrica (EPA323) e quello con HPLC (VDI 3862-2), con cattura in fase liquida su impinger, in quanto tale tecnica comunemente utilizzata anche per altre matrici.

La formaldeide (CH2O) è un composto estremamente diffuso in moltissime attività industriali o scientifiche; è utilizzato come solvente, nei prodotti di bellezza, come conservante (anche alimentare – E240) ed in passato anche come attibatterico (il famoso ‘Formitrol’).

Dal gennaio 2016 tale composto è stato ricatalogato come agente cancerogeno (H350) e mutagenico (H341) e ciò ha comportato una grossa limitazione di tale composto nelle emissioni inquinanti, arrivando al limite di 5 mg/Nm3.

Poiché questo composto era ritenuto non pericoloso fino a pochi anni fa, non esiste un metodo europeo validato per la sua determinazione nelle emissioni, e per tale motivo è stato iniziato il processo per la definizione di tale metodologia. Relativamente all’utilizzo nel campo delle biomasse, la formaldeide ha una sua importanza in quanto viene sintetizzata nella combustione all’interno di motori a scintilla utilizzati per la trasformazione energetica del biometano.

Da un primo esame dei principi candidati, sono stati selezionati i principi di misura spettrofotometrica (EPA323) e quello con HPLC (VDI 3862-2), con cattura in fase liquida su impinger, in quanto tale tecnica è comunemente utilizzata anche per altre matrici.

Come soluzioni di assorbimento sono state utilizzate sia acqua pura che una soluzione di acido solforico (0,01n), provando diverse modalità di stabilizzazione con DNPH (dinitrofenilidrazina), conservazione ed analisi.

Da questo primo protocollo sperimentale sono emerse alcune importanti conclusioni su quello che sarà il futuro metodo, tra le quali:

• è molto facile produrre degli artifici di campionamento in caso di presenza di condensa liquida a causa della solubilità della formaldeide, e va posta estrema attenzione a tale aspetto 
• la soluzione di cattura con acqua pura è inefficace ed è necessario ricorrere alla soluzione di acido solforico 0,01n
• non è necessario utilizzare il DNPH come stabilizzante in campo, composto comunque tossico e pericoloso, ed è sufficiente additivare la soluzione con DNPH entro 48 ore dal campionamento
• dopo la stabilizzazione con DNPH è necessario attendere almeno 24 ore prima dell’analisi, per sviluppare completamente la reazione di cattura, e la soluzione così ottenuta è stabile per almeno 15 giorni.
• i metodi spettrofotometrico e con HPLC danno risultati pressoché equivalenti.

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