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Modelli per il miglioramento della sostenibilità di sistemi energetici isolani

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Modelli per il miglioramento della sostenibilità di sistemi energetici isolani

Il rapporto presenta analisi e studi per supportare concretamente il gestore della compagnia elettrica dell’isola di Ustica nell’individuazione e nella valutazione di soluzioni gestionali ed interventi di pianificazione realmente applicabili, al fine di aumentare la sostenibilità economica ed ambientale del sistema idrico-energetico dell’isola.

La decarbonizzazione delle isole minori italiane attraverso l’introduzione di fonti rinnovabili locali è, ormai da diversi anni, parte integrante delle politiche per la transizione energetica. Tuttavia, sebbene la direzione da seguire per migliorare la sostenibilità delle isole minori sia chiara ed ampiamente condivisa, l’identificazione di soluzioni realmente applicabili sul territorio risulta spesso molto complesso, a causa di specifiche peculiarità e problematiche che contraddistinguono tali sistemi.
Per questo motivo, le attività descritte nel presente rapporto si pongono come obiettivo quello di fornire un esempio concreto di supporto alle decisioni per l’identificazione di soluzioni per la transizione energetica efficienti e realmente applicabili, tenendo in considerazione le reali esigenze, i vincoli, e le problematiche riscontrate dagli stakeholder presenti sul territorio.
Per raggiungere tale obiettivo, è stata avviata una stretta ed intensa collaborazione con la compagnia elettrica dell’isola di Ustica, al fine di valutare l’efficacia di differenti interventi di pianificazione concreti e realistici, alla luce di dati di dettaglio sul sistema idrico-energetico isolano e sui principali vincoli legati all’attuale funzionamento del sistema elettrico. Lo strumento modellistico O2WEnS (sviluppato nella scorsa annualità) è stato quindi utilizzato per analizzare differenti interventi che includono

1) un aumento di generazione fotovoltaica,
2) l’introduzione di accumulo elettrochimico,
3) l’utilizzo dell’impianto di dissalazione come una tecnologia di accumulo non convenzionale.

I risultati ottenuti per lo specifico caso di studio analizzato mostrano come un aumento di generazione fotovoltaica può portare a riduzioni importanti delle emissioni di CO2 (fino al 20%) e dei costi (fino al 10%). Una gestione più efficiente della centrale diesel e l’inserimento di un accumulo elettrochimico a servizio della centrale stessa, può portare ad una riduzione del consumo di combustibile e dei costi di funzionamento e manutenzione del sistema. Infine, una gestione dinamica e coordinata dell’impianto di dissalazione può portare a notevoli vantaggi in termini di flessibilità del sistema, evitando, potenzialmente, l’installazione dell’accumulo elettrochimico.
Più in generale, i risultati ottenuti dimostrano che, in sistemi come le isole minori dove l’acqua potabile deve necessariamente essere prodotta da impianti di dissalazione, una gestione integrata del sistema idrico-energetico è essenziale per raggiungere livelli elevati di sostenibilità economica e ambientale.

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