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Sintesi di rivestimenti anticontaminazione per isolatori in vetro e misura delle loro prestazioni

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Sintesi di rivestimenti anticontaminazione per isolatori in vetro e misura delle loro prestazioni

La ricerca ha come obiettivo lo sviluppo di rivestimenti anticontaminazione per isolatori. Sono stati preparati materiali idrofobici a base siliconica con filler liquido e a strato sottile. Si sono introdotti rivestimenti con attività fotocatalitica, sia idrofobici, sia idrofilici. La caratterizzazione ha riguardato principalmente la bagnabilità, la capacità di dilavamento dei contaminanti e la fotodegradazione. L’attività in campo ha riguardato la misura delle prestazioni di un rivestimento idrofobico e la determinazione della composizione dei contaminanti solubili.

La riduzione delle capacità isolanti degli isolatori delle linee elettriche aeree può dar luogo a criticità per il sistema di trasmissione o di distribuzione. La decrescita delle performance di questi componenti è in molti casi legata alla presenza di contaminazione superficiale, dovuta alla deposizione di materiali, sia solubili sia insolubili, derivanti dall’aerosol atmosferico. La ricerca qui descritta ha l’obiettivo di contribuire allo sviluppo di rivestimenti in grado di ridurre l’accumulo dei contaminanti, attraverso materiali e processi industrialmente applicabili.

 

L’approccio idrofobico all’anticontaminazione, attualmente utilizzato negli isolatori in materiali polimerici, è qui portato avanti con lo sviluppo di materiali polimerici siliconici con filler idrofobico liquido. La sintesi e la caratterizzazione chimico-fisica di differenti formulazioni hanno permesso l’identificazione di due rivestimenti che mostrano bassa adesione dell’acqua e buone capacità di dilavamento dei contaminanti. Con l’obiettivo di ottenere materiali super-idrofobici, sono stati preparati rivestimenti anche depositando film sottili siliconici con filler solidi, per i quali si sono ottenuti angoli di contatto fino a circa 150°, pur in presenza di elevata adesione superficiale dell’acqua.

 

È stato poi introdotto un approccio basato, oltre che sulla bagnabilità superficiale, anche sulla fotodegradazione dei contaminanti organici. Sono state preparate superfici fotocatalitiche a base di ossidi di Ti e Zn ottenendo superfici idrofiliche di cui è stata dimostrata l’attività di fotodegradazione nei confronti di due molecole organiche. L’aggiunta agli ossidi di una matrice di poli-dimetil-silossano o di un fluoro-alchil-silano ha permesso di ottenere anche superfici idrofobiche mantenendo in buona misura le capacità di fotodegradazione. Alcuni di questi rivestimenti, depositati per spray-coating, si sono rivelati superidrofobici, con angoli di contatto intorno a 160° ed isteresi minori di 10°.

 

È proseguita poi l’attività sperimentale in campo, con la valutazione delle prestazioni di un coating idrofobico applicato ad isolatori in vetro: dopo circa un anno di esposizione outdoor, i livelli di contaminazione superficiali, misurati trimestralmente, non si differenziano significativamente da quelli misurati su isolatori non rivestiti.

 

È stata data inoltre continuità alle attività di analisi chimica per la determinazione della frazione ionica e metallica dei contaminanti, contenuti nelle soluzioni di lavaggio degli isolatori, e sono stati riscontrati risultati coerenti con le concentrazioni attese.

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