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Specifiche e sviluppo di un modello di sensitivity degli scambi transfrontalieri rispetto alle transazioni bilaterali in un sistema magliato e interconnesso

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Specifiche e sviluppo di un modello di sensitivity degli scambi transfrontalieri rispetto alle transazioni bilaterali in un sistema magliato e interconnesso

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:37 pm

A completamento dell’analisi dei flussi di potenza transfrontalieri presentata nel rapporto A3/016254 "Stato dell’arte, modelli e definizioni nell’ambito del Cross Border Exchange", in questo lavoro si presenta un modello per il calcolo delle sensitivity dei transiti di potenza su un definito corridoio rispetto alle transazioni bilaterali, unitamente alla sua applicazione su una rete test e su due reti reali. Nella prima parte del lavoro sono presentati i due algoritmi adottati che utilizzano, per il calcolo dei Power Transfer Distribution Factor (PTDF), in un caso l’approssimazione di DCLF (load flow in corrente continua) e, nel secondo caso, l’approccio in AC load flow attraverso gli elementi della matrice jacobiana attiva di un modello di load flow disaccoppiato. I due algoritmi permettono di valutare le sensitività dei transiti transfrontalieri rispetto a una specifica transazione effettuata da un generatore (o area) sorgente verso un consumatore (o area) pozzo. È cioè possibile avere un’accurata stima dell’impatto di una transazione di potenza sovranazionale sulle reti delle nazioni interessate dal relativo flusso di potenza o, in altre parole, "seguire" il percorso dei flussi di potenza associati alla transazione. L’importanza di tali informazioni è evidente nell’attuale contesto europeo, in cui la progressiva liberalizzazione dei mercati elettrici e l’incremento degli scambi transnazionali di energia mettono in luce il problema delle congestioni e la presenza di "colli di bottiglia" nella rete. La disponibilità delle informazioni di sensitivity potrebbe infatti permettere l’adozione di più efficaci meccanismi di risoluzione delle congestioni, oltre a costituire uno strumento di indagine dei cosiddetti "flussi paralleli", che rappresentano una dispersione al di fuori di un corridoio predefinito del transito di potenza. Nella seconda parte del lavoro le procedure sviluppate sono applicate a reti di diverse complessità e dimensioni: Rete test CIGRE a 63 nodi e 5 aree Modello della rete italiana con equivalente estero, di circa 1500 nodi Modello completo della rete UCTE, più di 4000 nodi Link al documento di riferimento: A3-016257.doc

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