Cerca nel sito per parola chiave

rapporti - Deliverable

Strumenti per la mappatura delle minacce idrogeologiche per il sistema energetico e incidenza dei cambiamenti climatici

rapporti - Deliverable

Strumenti per la mappatura delle minacce idrogeologiche per il sistema energetico e incidenza dei cambiamenti climatici

Per la previsione del rischio idrogeologico a cui sono soggette le infrastrutture del sistema energetico è necessario avere a disposizione un insieme di modelli di previsione delle minacce. In questo rapporto sono presentate applicazioni di modelli a diversa scala spazio-temporale per la previsione di alluvioni e frane superficiali. Sono state inoltre state effettuate stime della tendenza alla variazione di frequenza degli eventi avversi dovuta ai cambiamenti climatici attesi.

Le infrastrutture del sistema elettrico sono sottoposte al pericolo di alluvioni e frane che possono provocare danni e disservizi. Inoltre, dai risultati degli scenari climatici attualmente disponibili, si rileva, in generale, una tendenza all’incremento di tale pericolo. Le perimetrazioni delle aree soggette a pericolosità idrogeologica predisposte dalle Autorità, pur costituendo uno strumento fondamentale, non sempre forniscono tutti i parametri necessari per la valutazione del grado di danno atteso alle infrastrutture e non contengono indicazioni sulla possibile evoluzione nel tempo della pericolosità per effetto dei cambiamenti climatici.
Per superare tali limitazioni, sono necessari modelli in grado di simulare i processi di causa-effetto rappresentando accuratamente fenomeni fisici caratterizzati da differenti scale spaziali e temporali.
Per questo scopo, in questo studio sono presentati esempi di applicazione di modelli a diversa scala spazio-temporale, tenendo anche conto delle possibili variazioni indotte dai cambiamenti climatici. Come riferimento climatico sono stati utilizzati i risultati relativi allo scenario più cautelativo denominato “business as usual” (RCP 8.5) ossia quello in cui si assume che nessun tipo di accorgimento sia stato adottato in futuro per ridurre la forzante climatica antropica.
A scala nazionale, per valutare le conseguenze di questo scenario, sono state applicate due metodologie speditive di cui: una per la previsione dell’innesco di frane superficiali ed una seconda per la stima dei fenomeni di esondazione fluviale.
Passando dalla scala nazionale alla scala di bacino idrografico, è stato applicato, su siti campione, il modello denominato CRHyME (Climatic Rainfall Hydrogeological Modelling Experiment), sviluppato nell’ambito di questo progetto per valutazione delle possibili minacce idrogeologiche che possono verificarsi a tale scala. Il modello ha consentito di valutare stime delle variazioni attese per le variabili al suolo di portata liquida, portata solida, volume di trasporto solido, numero di innesco di frane superficiale e numero di colate detritiche.
Passando infine ad una scala di ulteriore dettaglio, è stata effettuata un’applicazione con modello idraulico bidimensionale FLORA2D per valutare il possibile allagamento e le relative altezze d’acqua in corrispondenza di una sottostazione elettrica. Una volta ottenute tramite modello idraulico le mappe delle altezze d’acqua attese per i due Tempi di Ritorno di 200 e 500 anni, utilizzando l’applicativo FloodRisk2, sono stati stimanti i danni economici diretti dell’inondazione secondo diversi modelli di vulnerabilità dei beni a rischio.

Commenti