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Sviluppi di ulteriori modelli di vulnerabilità del sistema elettrico per minacce meteo e idrogeologiche

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Sviluppi di ulteriori modelli di vulnerabilità del sistema elettrico per minacce meteo e idrogeologiche

Il rapporto descrive modelli analitici per la vulnerabilità delle corde delle linee aeree a distanze di isolamento eccessivamente ridotte, la vulnerabilità delle fondazioni dei tralicci all’instabilità meccanica dovuta all’erosione dell’argine dei fiumi e la vulnerabilità degli asset di generazione ai venti e alle siccità prolungate. Sono proposti metodi per quantificare la vulnerabilità del sistema e per propagare le incertezze sui parametri dei modelli di vulnerabilità.

Il rapporto affronta diversi aspetti legati alla vulnerabilità del sistema elettrico, inclusi modelli di vulnerabilità dei componenti, indici di vulnerabilità di sistema e propagazione dell’incertezza nei modelli di vulnerabilità.

 

È proposto un modello per quantificare la vulnerabilità delle campate di linea aerea ai flashover dovuti a distanze di isolamento eccessivamente ridotte per fattori concomitanti (ad esempio, grandi oscillazioni delle corde di una linea aerea dovute al vento, “frecce aumentate” dovute a manicotti di neve umida). Il modello risolve un problema di ottimizzazione per trovare la peggiore configurazione geometrica delle corde, calcola la relativa tensione critica di flashover (in condizioni meteorologiche specificate) e la probabilità di flashover.

 

Simulazioni su un piccolo insieme di OHL in una porzione della rete italiana EHV/HV interessata da frequenti flashover mostrano che il modello è selettivo, ovvero in grado di selezionare esclusivamente le linee che hanno subito guasti registrati in passato, e robusto, ovvero l’uso di una quantità minore di dati non influisce in modo significativo sui risultati, il che è importante per un’applicazione estesa anche in aree in cui i dati Lidar sono disponibili con velocità di aggiornamento inferiori.

 

Si propone inoltre un modello per simulare la vulnerabilità delle fondazioni dei tralicci all’instabilità meccanica indotta dall’erosione delle sponde di un fiume. Considerate la velocità e l’altezza del flusso d’acqua, si quantifica l’erosione sulle pareti del canale, individuando le condizioni critiche per il crollo della sponda con potenziale instabilità del terreno sottostante le fondazioni dei tralicci. Il modello tiene conto di diversi tipi di terreno e delle diverse distanze delle fondazioni dalla sponda del fiume.

 

Inoltre, si descrivono modelli analitici per quantificare rispettivamente la vulnerabilità meccanica delle turbine eoliche (WT) al vento forte e l’effetto di siccità prolungate sulla capacità massima di generazione di unità termiche con sistemi di raffreddamento CLC (Closed Loop Cycle) e OLC (Open Loop Cycle).

 

Poi si propone una metodologia per calcolare gli indici probabilistici di “vulnerabilità del sistema” (SV) definiti nel precedente anno di ricerca per valutare il degrado del sistema in funzione delle caratteristiche della minaccia (ad esempio estensione, gravità). Le simulazioni mostrano che l’indice SV medio ponderato è un buon indicatore della vulnerabilità del sistema agli scenari di minaccia.

 

Infine, si propone un metodo per propagare le incertezze dei parametri nei modelli di vulnerabilità degli asset per la metodologia di resilienza Terna-RSE: si calcolano le distribuzioni dei tempi di ritorno (TR) del guasto sulle campate di linea in caso di forte vento in presenza di tensioni iniziali incerte sulle corde. Le simulazioni sulla minaccia “vento” indicano l’efficacia del metodo e la varietà dei comportamenti delle campate in termini di incertezza sul TR.

 

Il Rapporto è disponibile sul sito inglese

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