Una delle principali sfide che ci troveremo ad affrontare nel percorso di transizione energetica sarà quella di definire politiche attente all’effettivo coinvolgimento di tutti gli utenti finali, in particolare per garantire un approccio inclusivo e “giusto” per tutti. Ciò richiederà profonde trasformazioni e investimenti, nello spirito della filosofia del Green Deal europeo, in modo che sia rispettato il principio che la transizione in atto “non lasci indietro nessuno”.

Dovranno quindi essere definite politiche specifiche per una concreta ed efficace mitigazione dei rischi di esclusione di quelle fasce di popolazione più vulnerabili, che, senza un adeguato supporto, rischierebbero di essere emarginata e ulteriormente penalizzate, come sottolineato più volte nel pacchetto di direttive “Fit for 55”. In questo contesto, le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), possono essere un importante mezzo di sviluppo di sperimentazioni e politiche legate al contrasto alla Povertà Energetica.

La presente trattazione vuole approfondire queste tematiche. Il rapporto si apre con un’analisi delle politiche italiane ed europee di mitigazione e contrasto alla Povertà Energetica. Tramite la definizione di un indicatore di Povertà Energetica specifico (proposto da RSE in rapporti precedenti) si ricostruisce la “storia” del fenomeno della Povertà Energetica dal 2014 al 2020 (utilizzando le serie di dati dell’Indagine ISTAT sulle Spese delle Famiglie italiane per questo lasso di tempo), indagando i possibili effetti della pandemia COVID-19 sui consumatori vulnerabili. Si approfondisce infine il possibile nesso tra la Povertà Energetica e le Comunità Energetiche Rinnovabili, analizzando la letteratura scientifica disponibile sul tema e presentando due casi studio in Italia.