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Analisi LCA di un impianto fotovoltaico piano con moduli PERC e confronto con altre tecnologie innovative

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Analisi LCA di un impianto fotovoltaico piano con moduli PERC e confronto con altre tecnologie innovative

Il presente studio di Life-Cycle Assessment (LCA) quantifica i potenziali impatti, nell’intero ciclo di vita, di un impianto fotovoltaico basato sulla tecnologia PERC. Lo studio ha considerato un impianto utility scale a terra, analizzando diverse configurazioni: il montaggio di moduli su inseguitore solare mono-assiale e due possibili siti d’installazione caratterizzati da una diversa disponibilità della risorsa solare. I risultati ottenuti vengono confrontati con quelli della tecnologia HJT.

Il settore del fotovoltaico (FV) da anni sta attraversando in ambito internazionale una fase di forte espansione ed evoluzione, ed attualmente le tecnologie disponibili sul mercato sono numerose e molto diverse tra loro. Per il settore energetico italiano che, nell’ottica della transizione ecologia, ambisce ad essere sostenibile dal punto di vista ambientale, oltre che economico, è di fondamentale importanza valutare e confrontare il profilo ambientale delle diverse tecnologie di generazione fotovoltaica. Tra le tecnologie emergenti ad alta efficienza vi è la tecnologia PERC. I moduli PERC sono realizzati con celle in silicio monocristallino che si caratterizzano per uno strato posteriore passivato, che riflette e recupera la luce non assorbita dalla cella, consentendo la cattura degli elettroni e convertendo in elettricità una maggior quantità di energia solare.
Il presenta lavoro valuta i potenziali impatti ambientali associati alla tecnologia PERC tramite la metodologia LCA e li confronta con quelli precedentemente ottenuti per la tecnologia HJT. Finora, l’esiguo numero di studi LCA pubblicati relativi alla tecnologia PERC utilizzano per lo più dati d’inventario presi da letteratura e sono scarsamente adattabili al contesto italiano per il livello di radiazione solare considerato. Questo lavoro contribuisce a colmare le sopramenzionate lacune, presentando uno studio LCA relativo ad un ipotetico impianto FV da 84,7 MW con moduli PERC. Nello specifico, vengono analizzate tre possibili soluzioni:

i) moduli montati su inseguitore solare mono-assiale;

ii) moduli installati su struttura fissa;

iii) impianto agrivoltaico in cui si integra la produzione elettrica, di un impianto FV su struttura fissa, con la coltivazione agricola. Inoltre, si considerano due possibili siti d’installazione: Catania e Piacenza.
Per le tre configurazioni analizzate, le emissioni stimate di gas climalteranti sono rispettivamente: 12,1 g CO2 eq./kWh, 14,7 g CO2 eq./kWh e 16,7 g CO2 eq./kWh nel caso d’impianto installato a Catania. I valori ottenuti sono paragonabili ma superiori (+23%) a quelli stimati per la tecnologia HJT. L’agrivoltaico, per via delle maggiori dimensioni delle strutture di supporto dei moduli, risulta essere penalizzato dal punto di vista ambientale ad eccezione della categoria land use. Infine, dallo studio emerge che i siti con disponibilità della risorsa solare più elevata sono caratterizzati da inferiori impatti ambientali per un’unità di energia prodotta.

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