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rapporti - Deliverable

Sviluppo di metodologie per l’elaborazione di scenari climatici funzionali alla valutazione del rischio idrogeologico e per la caratterizzazione del pericolo d’incendi sul territorio italiano

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Sviluppo di metodologie per l’elaborazione di scenari climatici funzionali alla valutazione del rischio idrogeologico e per la caratterizzazione del pericolo d’incendi sul territorio italiano

l’Extreme Value Analysis, propedeutica alla valutazione del rischio idrogeologico e d’incendi per il sistema energetico italiano, per effetto dei cambiamenti climatici. L’attività ha previsto anche: la modellazione delle traiettorie di masse d’aria in arrivo alla stazione di monitoraggio della CO2 di Plateau Rosa, attività per il Progetto ICOS e l’aggiornamento dei siti web CLIMED e OASI.

A supporto delle attività di pianificazione per rafforzare la resilienza del sistema energetico italiano ai cambiamenti climatici, sono stati prodotti scenari di precipitazioni estreme e vento forte funzionali alla valutazione del rischio idrogeologico e degli incendi. Infatti, le precipitazioni estreme sono all’origine di alluvioni e frane e il vento è una delle variabili meteorologiche che può favorire l’innesco e la propagazione degli incendi. Gli scenari futuri, a diversi orizzonti temporali nel XXI secolo, sono stati generati dai risultati di alcuni modelli climatici Euro-CORDEX in tre differenti percorsi emissivi e, per descrivere la climatologia storica, sono state considerate anche le rianalisi meteorologiche.

 

Relativamente al rischio idrogeologico, si è caratterizzato il territorio italiano tramite l’indice R99pTOT che quantifica la percentuale delle precipitazioni in giorni estremamente piovosi (precipitazioni superiori al 99° percentile del periodo di riferimento) e l’indice Storm (STO), che intercetta la concomitanza di precipitazioni estreme e venti moderati/forti. I risultati indicano un probabile aumento in frequenza delle precipitazioni a carattere distruttivo, specialmente in Pianura Padana e sulle coste orientali e di tempeste nel Centro-nord Italia.

 

Inoltre, è stata svolta un’indagine in un’area test del bacino del Po stimando, con la tecnica Extreme Value Analysis (EVA), le variazioni dei tempi di ritorno delle piogge associate a tempi di ritorno di 20, 200 e 500 anni. Nonostante alcuni limiti della metodologia, si evidenzia una tendenza a lungo termine alla riduzione dei suddetti tempi, con conseguente aumento della probabilità di inondazioni.

 

Circa il rischio incendi, è stata studiata l’evoluzione degli episodi di vento forte mediante l’EVA. L’analisi, fatta a diversi livelli di intensità, non evidenzia segnali significativi di cambiamento del regime anemologico. Quindi, l’impatto del vento sulle variazioni del rischio di incendi sarà ridotto rispetto a quello causato dall’innalzamento delle temperature e dalle modifiche del regime pluviometrico.

 

Si descrive inoltre l’aggiornamento del sito web CLIMED, sviluppato per diffondere i risultati relativi ai diversi scenari di cambiamenti climatici. Infine, si riporta lo studio di alcuni eventi anomali di concentrazione di CO2 registrati presso la stazione di Plateau Rosa e la descrizione delle attività condotte nell’ambito del Progetto ICOS e quelle relative all’aggiornamento del sito web OASI.

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